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Il Festival di Giornalismo del Clandestino, terza edizione

Dal 25 al 28 siamo stati a Modica per seguire la terza edizione del Festival di Giornalismo del Clandestino – con permesso di soggiorno: quattro giorni di cultura e libera informazione dal bianco sud ibleo.

di Serena Maiorana - martedì 6 settembre 2011 - 3209 letture

Se da grande vuoi fare la giornalista essere siciliana è una grande sventura. Almeno così l’ho sempre pensata, sin da adolescente, quando per la prima volta mi balenò in mente la folle idea di fare informazione in questa terramatta senza orecchie né memoria. Nessuna valida redazione in cui esercitare la propria presunta vocazione. Nessuna occasione per potersi confrontare con i migliori giornalisti del paese. Nessun luogo per imparare. Nessun editore motivato. E poi soprattutto nessun lettore. Questo pensavo. In Sicilia è molto facile sentirsi geograficamente sconfitti. Poi però cresci e scopri che, sempre in Sicilia, esistono anche le eccezioni.

Il Festival di Giornalismo del Clandestino, a Modica, è una di queste. Quattro giorni interamente dedicati all’informazione, con incontri e dibattiti con noti giornalisti, workshop tematici, reading, concerti e pranzi sociali. Tutto organizzato da “Il Clandestino – con permesso di soggiorno”, il piccolo mensile modicano nato qualche anno fa dalla vocazione giornalistica e dall’entusiasmo di un gruppo di liceali modicani.

Nel tempo il Clandestino è cresciuto, divenendo un punto di riferimento di informazione buona e indipendente per tutta la provincia ragusana, e (dal 2009) organizzando anche il Festival, quest’anno giunto alla terza edizione (dal 25 al 28 agosto) con un calendario ricco di eventi.

Innanzitutto gli incontri: Antonio Roccuzzo (La7), Riccardo Orioles (I Siciliani), Alfredo Faieta (il Fatto Quotidiano), Alfio Sciacca (il Corriere della Sera), Antonino Monteleone (Exit, La7), Nicola Biondo (l’Unità), Giuseppe Lo Bianco (Ansa Palermo), Francesco Viviano, Attilio Bolzoni e Alessandra Ziniti (La Repubblica), Nicola Baldieri (fotografo freelance), Antonio Condorelli (Sud), Rino Giacalone (La Sicilia).

In secondo luogo i workshop: “L’inchiesta economico finanziaria”, “Fotogiornalismo: il dovere di testimoniare, le nuove tecnologie, l’etica” e “Ad altezza d’uomo – fare giornalismo in provincia, tra radio, internet ed altro”. Ma anche “Territori della creatività”, il workshop in quattro tempi (“Nèon Teatro e la diversità” a cura di Nèon Teatro, “Piccola editoria e Sicilia” a cura di Salvo La Porta – Villaggio Maori Edizioni, “Cantare le storie” a cura di Cesare Basile, “La realtà dalla finestra del teatro” a cura di Giuseppe Massa – compagnia Sutta Scupa) interamente curato dall’Arsenale, la Federazione Siciliana delle Arti e della Musica che ormai da mesi cerca di risvegliare la bella e addormentata Trinacria a suon di splendide iniziative e meeting culturali.

E poi ancora i reading (“I fatti, i cavalier, l’arme e gli amori di un agenda ritrovata” – letture dalla famosa agenda rossa di Paolo Borsellino) i concerti (Caruana Mundi il 25 agosto e Claudio Lolli il 28) e la serata conclusiva: sul palco Anna Balestrieri, Sans Papier, Cesare Basile e Veivecura, per un concerto che ha suonato come una festa (sempre a cura dell’Arsenale, la cui collaborazione ha rappresentato un notevole valore aggiunto per quest’edizione del festival).

In generale il terzo Festival di Giornalismo del Clandestino è stato un evento partecipato e riuscitissimo, da seguire e sostenere con attenzione anche per gli anni a venire. Perché i Siciliani (e non solo) che c’erano hanno potuto informare e informarsi, recuperando almeno in parte dignità e memoria. Per tutto ciò che di buono abbiamo ascoltato, imparato, visto, assaggiato e ballato. Ma anche e soprattutto perché tutto questo è stato possibile solo grazie all’entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze del Clandestino, tutti volontari e tutti giovanissimi (il più piccolo è del 96!), che hanno saputo trovare il modo e la voglia di dedicarsi a progetti giusti e necessari, alimentando idee e ambizioni piuttosto che lasciarle morire ammazzate. Ed è solo grazie a loro se, tra una scaccia e una birra gelata, ci siamo trovati al centro di notti fitte di stelle in compagnia di scrittori, sognatori, musicanti, curiosi, visionari e cantastorie, a decidere, tutti insieme domani, come salvare il mondo.

http://www.festival-del-giornalismo.it/

http://www.ilclandestino.info/


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