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Hotel Rwanda: un’oasi nel deserto

L’anno è il 1994. La storia è africana, anzi del mondo intero. Il genocidio dei Tutsi da parte degli Hutu, anzi di un fratello verso un altro fratello. Un massacro a colpi di machete...

di Teresa Geria - mercoledì 27 aprile 2005 - 5532 letture

Titolo: HOTEL RWANDA
Anno: 2004
Regia: TERRY GEORGE
Produzione: Canada, GB, ITA, Sud Africa
Durata: 121’

Hotel Rwanda, un hotel che diviene un’oasi nel deserto. Non è un miraggio. E’ tutto reale. L’anno è il 1994. La storia è africana, anzi del mondo intero. Il genocidio dei Tutsi da parte degli Hutu, anzi di un fratello verso un altro fratello. Un massacro a colpi di machete. Alla cieca. I morti sono troppi per poterli contare. I media sono in prima fila per poter filmare la barbarie, coscienti dell’amara convinzione che sarà, comunque, un bel servizio.

Il regista decide di presentare la testimonianza di un manager di colore del migliore albergo di Kigali. Paul Rusesabagina riflette e agisce, piange ed ama. Lui, hutu, riesce a salvare più di 1200 tutsi.

Nonostante le prime file siano presidiate, disorganicamente, da associazioni umanitarie e contingenti di pace, la macchina da presa di Terry George insiste sul simbolo della Croce Rossa o su quello del Casco Blu per reiterare una presenza troppo lontana dell’Occidente, che non insegna altro che affari, indifferenza e stile.

Una pesante pioggia cade giù, incapace di lavare via le colpe. Una danza folkloristica smorza la tensione. Paul e tanti bambini sono finalmente salvi.


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