Guerra preventiva: promettere pace con il fuoco

"Chi esulta agli attentati contro il Potere è anche gente comune che semplicemente odia una Società dispensatrice di miseria e falsi valori..."

di korban - sabato 28 maggio 2005 - 3819 letture

Ma è davvero previsto dalla Costituzione mandare i nostri soldati a fianco di una nazione che ha occupato e messo a ferro e fuoco un paese sovrano? Si crede davvero che vivere in una base blindata, fare qualche fugace posto di blocco, consegnare qualche mariuolo (pardon terrorista) alla polizia Iraq-Americana, svolazzare con gli elicotteri armati (salvo morire impallinati come tordi), contribuisca veramente a pacificare una nazione? Ma se non riusciamo nemmeno a mettere a posto certe scaramucce nei sobborghi di Palermo! Abbiamo veramente le risorse per risolvere i problemi dell’Iraq? Non credo che vedrò mai finire davanti ad un tribunale la cricca che oggi comanda il mondo. Probabilmente ci accontenteranno nel vedere penzolare dalla forca qualche terrorista, come facevano i nostri monarchi con i banditi per dare un giorno di festa al popolo.

La politica occidentale trova le sue radici in concezioni e ideologie vecchie di secoli, parzialmente riviste e infelicemente riadattate ai tempi nel corso del ’900, e l’attuale amministrazione U.S.A. non fa altro che estremizzare tali ideologie. Non credo che la logica del potere permetterà cambi di rotta radicali nel prossimo futuro.

L’uomo che promette la pace con il fuoco. Sudici uomini politici che hanno coniato la terrificante parola GUERRA PREVENTIVA che dovrebbe far venire i brividi solo a pronunciarla seriamente.

L’Iraq è la vera cassaforte petrolifera del pianeta, con scorte che secondo Benito Livigni, ex-manager dell’americana Gulf Oil Company e successivamente dell’Eni, sarebbero superiori a quelle dell’Arabia Saudita: "Secondo una stima le riserve dell’Iraq ammonterebbero a 400 miliardi di barili di petrolio, e non i 116 dei quali si è sempre parlato. Nel Paese ci sono vaste zone desertiche non sfruttate".

Assistiamo all’accordo Russo-Iraniano relativo alla cooperazione per lo sviluppo di armi atomiche in Iran. L’On. Andreotti ( sì, sono al corrente delle sue faccende giuridiche) parla di comprensione dei popoli che non hanno libertà né prosperità né speranze e dichiara " Forse, crescessi io nella situazione in cui si ritrovano oggi alcune minoranze nei paesi ex-sovietici, dove la Perestroika ha fallito, avrei buone possibilità di diventare un terrorista". Andreotti un possibile terrorista? No comment.

Ma c’è un’ultima cosa che voglio dire prima di chiudere: lor ‘Signori’ non saranno mai capaci di ammettere a se stessi che chi esulta agli attentati contro il Potere è anche gente comune che semplicemente odia una Società dispensatrice di miseria e falsi valori. Si deve per forza trattare di “terroristi” altrimenti si intaccherebbero le loro certezze. Non sanno neppure ascoltare la voce dei morti dell’11 settembre che certamente non vorrebbero altri morti per loro! "Il prezzo della vera democrazia è l’eterna vigilanza da parte del popolo" (Carl Popper)


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> Guerra preventiva: promettere pace con il fuoco
28 maggio 2005

Siamo in una botte di ferro con persone con valori solidi come i vostri. Smettila di dire Korbellerie
    > "kORBELLERIE"???!!!???
    29 maggio 2005, di : korban

    Dichiarazione del Presidente della Commissione degli Esteri della Camera Selva, riportate su Libero del 23/01/2005. La dichiarazione diceva: "Basta con l’ipocrisia dell’intervento umanitario (...) Abbiamo dovuto mascherare Antica Babilonia come operazione umanitaria perché altrimenti dal Colle non sarebbe mai arrivato il via libera". Ecco cosa titola Repubblica nella sua edizione WEB: ‘un’inchiesta di Rai News 24 va alle origini della missione italiana in Iraq’. La missione "Antica Babilonia" e il petrolio di Nassiriya.In un dossier del governo scritto sei mesi prima della guerra si indicava la provincia irachena come località strategica per l’Italia. Uno studio commissionato dal ministero per le Attività produttive, ben sei mesi prima dello scoppio della guerra, al professor Giuseppe Cassano, docente di statistica economica all’università di Teramo, conferma che non dobbiamo lasciarci scappare l’occasione in caso di guerra di basarci a Nassiriya, "se non vogliamo perdere - scrive Cassano - un affare di 300 miliardi di dollari". SE PER TE QUESTE SONO "korbellerie"!!!
    > Doppia Moralità
    30 maggio 2005, di : leonardo korbàn

    Chi si assume l’onere di combattere una Guerra al Terrorismo su scala mondiale deve innanzi tutto possedere requisiti morali ineccepibili, che sono i cardini della credibilità pubblica dell’intera azione. Moralità significa, riconoscere tutti i terrorismi e punire tutti i terroristi. Le tre nazioni oggi alla guida della guerra al terrore, Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia, sono colpevoli di uso del terrorismo e inoltre applicano un sistema di due pesi e due misure per cui mentre pretendono di punire i terroristi loro nemici con azioni di guerra globale, si riservano il diritto di proteggere e negare alla giustizia i propri terroristi. Dagli archivi segreti di Stato americani, britannici e russi, dagli archivi della CIA e da testimonianze inedite risulta che queste stesse nazioni democratiche hanno pubblicato manuali per torturatori e assassini, ordinato ai loro agenti di ammazzare giudici, funzionari di Stato o insegnanti, hanno pianificato di affondare navi di civili, hanno addestrato, armato e protetto i terroristi responsabili del massacro di 400 bambini e 800 donne in Salvador. Il più grande campo d’addestramento per terroristi del mondo si trova proprio negli Stati Uniti ed è gestito dall’esercito americano, ed Orlando Bosch, considerato dall’FBI "terrorista abominevole e senza pietà per la vita umana" vive libero, e protetto a Miami. Per alcuni di questi crimini, gli Stati Uniti furono condannati per "Terrorismo" dal più alto tribunale mondiale, la Corte di Giustizia dell’Aia, ma ignorarono la sentenza. Infine, testimoni e documenti dimostrano l’intenzionale sterminio dei civili ceceni ad opera dell’esercito di Mosca in una campagna di terrore. Ma al contrario di quel che avvenne nei Balcani, hanno ottenuto l’approvazione incondizionata di Stati Uniti e Gran Bretagna. Una guerra al terrore condotta con una doppia moralità è destinata al successo o al fallimento?
    Le Korbellerie di Korban
    1 giugno 2005, di : Morban de la mucan pazzan

    Smettila di riportare quello che forse hanno detto o scritto altri di qualcosa di tuo, ma che non siano le solite KORBELLERIE