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Franco Cardini "L’Ipocrisia dell’Occidente" (Laterza)

Quando la Storia si costruisce con le armi mefistofeliche dell’ipocrisia non è che poi si può venire impunemente a piangere sul latte versato

di Emanuele G. - lunedì 5 ottobre 2015 - 2822 letture

Franco Cardini è un intellettuale corposo. Corposo nel senso che costruisce la propria riflessione mediante un’impressionante facondia di prove, dati, riferimenti e fatti. Grande medievalista. Già in passato si era cimentato sulle vicende storiche fra le due sponde del Mediterraneo. Ma da puro studioso.

Questa volta ritorna sull’argomento spinto dalla strage commessa dai fratelli musulmani Kouachi in seno alla redazione del periodico satirico Charlie Hebdo. Un instant-book “sui generis”. A metà fra il reportage e il saggio. Ed è proprio su questa dicotomia che si svolge la trama de “L’Ipocrisia dell’Occidente”. Da un lato, l’autore espone fatti recenti e recentissimi, ma, allo stesso tempo, ci invita ad un affascinante viaggio nel tempo ripercorrendo la storia del mondo arabo e, in contemporanea, i rapporti con quello occidentale e cristiano.

Il Professore Franco Cardini costruisce il suo instant-book mediante la redazione di capitoli molto agili e brevi in modo da far giungere meglio a noi lettori le sue riflessioni. Ad inizio di ogni capitolo vi è il racconto di un fatto occorso nel recente periodo. Fatto che da il via alla riflessione. Riflessione che significa approfondire, viaggiando per la Storia, il senso di quel fatto descritto in epigrafe al capitolo. E qui l’autore da prova di una facondia senza limiti e senza tempo.

Il cuore dell’instant-book/saggio è rappresentato dalla nostra ipocrisia. L’Occidente sembra infatti stupirsi per l’accelerazione degli atti terroristici contro essa. Non vuole rendersi conto delle ragioni che hanno portato pezzi del mondo arabo e islamico ad iniziare una feroce quanto sanguinaria campagna terroristica nei confronti dell’Occidente. Tutto deriva dal fatto che noi occidentali abbiamo costruito un mondo a nostra immagine e somiglianza. Ci consideriamo il faro del mondo. Relegando gli altri al ruolo di schiavi e nel periodo più recente di meri consumatori. E poi ci stupiamo della situazione in fieri…

Il punto di rottura è il Quattrocento e il Cinquecento. Fino ad allora il mondo era uno spazio geografico a compartimenti stagni. Ognuno stava essenzialmente a casa sua. Il Mediterraneo era dominato dalle tre grandi religioni monoteistiche: il cristianesimo, la religione musulmana e l’ebraismo. Dopo non sarà più così. L’Occidente cristiano grazie ai viaggi di esploratori/colonizzatori e a scoperte scientifiche inizia a colonizzare il mondo costruendolo a sua immagine e somiglianza. Ciò è avvenuto su due fronti. Da un lato, esportando le sue forme di vita e di produzione. Dall’altro, mediante forme politiche organizzative che hanno consolidato un’egemonia sempre più totalizzante. Alla fine tale “governance” avrebbe indotto i paesi colonizzati a ribellarsi.

Un altro “tornante” essenziale è costituito dalla Prima Guerra Mondiale. E’ la nascita della potenza americana che relega Francia ed Inghilterra a ruoli secondari. Queste ultime al fine di poter mantenere i propri domini coloniali hanno operato in modo che l’etnia più importante diventasse fedele alleata dell’Occidente. Qui abbiamo il tradimento dell’Occidente nei confronti del mondo arabo poiché quest’ultimo aveva creduto di poter dar vita a una “nazione araba”. Il che non è avvenuto. Tradimento che con il passare dei decenni è diventato sempre più aspro e drammatico spingendo gli arabi-musulmani ad opporsi. Senza successo. Per non parlare dello spegnersi quasi immediato delle c.d. “primavere arabe”. Da questi insuccessi nasce la deriva jihadista che sta devastando gli equilibri geopolitici mondiali attuali.

Come se ne esce? Non certo cercando di addossare a uno i torti e all’altro le ragioni. Piuttosto è necessario interrogarsi sui perché. Gli arabi che si rivoltano contro l’Occidente non lo fanno in quanto sono contro la libertà che volenti o nolenti l’Europa incarna. Bensì perché l’Occidente è diventato con il passare del tempo espressione di un intreccio di interessi fra elites e potentati economici. Intreccio che è riuscito ad ammaliare i gruppi al potere nel mondo arabo e islamico. Corrompendoli. Il che spinge ad un’inaccettabile concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Rendendo quasi inerziale il ricorrere al jihad. Un jihad divenuto oramai “guerra mondiale”. Se ne esce capendo una buona volta per tutte – ma l’Occidente continua a fare lo gnorri da questo punto di vista – che i drammatici disequilibri fra chi ha tutto e chi muore di fame si risolvono con una ridistribuzione delle risorse.

Si può essere ottimisti? Mica tanto a giudicare dai distinguo di chi ha partecipato e non partecipato alla gigantesca manifestazione umanitaria promossa dal Presidente francese François Hollande a seguito della strage di Charlie Hebdo. Una manifestazione che ha messo in evidenza che l’Occidente non ha capito ancora un bel nulla in riferimento ai drammatici fatti che stanno sconvolgendo il mondo arabo-musulmano e, di conseguenza, il mondo intero.

Sito del Professore Franco Cardini (cliccare sul nome per accedere):

Franco Cardini


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