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EMERGENCY: Emergenza Ucraina

Il nostro lavoro per assistere le vittime in fuga dalla guerra in Ucraina

di Redazione - mercoledì 16 marzo 2022 - 3126 letture

11 marzo – Il nostro Politruck, il più grande tra gli Ambulatori mobili di EMERGENCY, è partito per la Moldavia per offrire assistenza alle migliaia di persone anziane, donne e bambini che stanno arrivando in questi giorni in fuga dalla guerra in Ucraina.

In questa prima fase del nostro intervento, il nostro team sul campo offrirà assistenza infermieristica, medicina di base e garantirà assistenza psicologica. Grazie all’Ambulatorio mobile potremo operare spostandoci in diversi luoghi, per seguire le necessità che la situazione imprevedibile del conflitto ci impone.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

8 marzo 2022
 Il nostro team a Chisinau, Moldavia

In questi giorni a Chisinau abbiamo visto famiglie, tante donne e bambini in file ordinate, con i loro trolley al seguito. I bambini e i ragazzi sono quelli con lo sguardo più spaventato, perso.

Si sono ritrovati ad abbandonare tutto da un momento all’altro, non si immaginavano un’escalation coì veloce del conflitto. Dopotutto, era inattesa anche per gli analisti internazionali, sebbene tenessero sott’occhio i rapporti tra Russia e Ucraina da anni.

La città ne ha accolti qualche migliaio in campi attrezzati per la prima accoglienza, il più grande un palazzetto dello sport da circa 800 persone.

Sembrano in buone condizioni generali, gli anziani e i malati cronici hanno più difficoltà a seguire le terapie come sempre accade in queste situazioni. La prevenzione del contagio da Covid-19 è un problema, in una popolazione scarsamente vaccinata e che vive in situazioni di comunità. Stiamo capendo con le autorità come avviare un intervento sanitario con i nostri medici, i nostri infermieri e i mediatori culturali. Il primo passo è registrare EMERGENCY in Moldavia per essere riconosciuti e poter contribuire agli aiuti.

Oggi siamo andati in due posti di confine, a vedere la situazione di arrivo dei profughi. Palanca, il confine più estremo vicino Odessa, è a 170 chilometri dalla capitale, due ore di strada che diventa sterrata all’improvviso.

Attraversiamo piccoli villaggi, case basse, qualche tetto di paglia.

I bambini sono già in strada per andare a scuola. Li vedo con i fiori in mano, Corina, la nostra mediatrice che conosce bene la Moldavia, mi dice che è una tradizione molto sentita: i bambini portano i fiori alle mamme e alle maestre per la giornata della donna. Una cosa bella e delicata a un’ora di strada dalla guerra e dalla paura. Un lampo di luce intensa in mezzo al buio di questo orrendo conflitto poco al di là del confine.

Da una settimana Palanca è uno dei principali punti di arrivo dei profughi della guerra ucraina. Sembra una stazione degli autobus: pulmini, macchine, autobus pronti a portare gratuitamente la gente che arriva a Chisinau o direttamente in Romania, Germania e Polonia. Se ne vanno quasi tutti velocemente, ma le autorità hanno attrezzato un piccolo campo di circa 300 persone per le persone che non sanno ancora dove andare o non ce la fanno. Fa male vedere gli anziani che si fermano per non essere di peso alla famiglia, ma la guerra è anche questo.

C’è una grande calma per essere così vicini al confine, per ora. Aspettano tutti di vedere cosa succederà a Odessa. Se verrà attaccata, cambierà tutto.

— Andrea, staff di EMERGENCY, dalla Moldavia

7 marzo 2022
 Il nostro team in Romania e Moldavia per una missione di valutazione dei bisogni

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EMERGENCY-Siret

Un nostro team si è recato è in Romania e Moldavia, per fare una ricognizione dei bisogni e valutare la possibilità di un nostro intervento sul campo in aiuto dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Insieme alle autorità sanitarie locali, stiamo capendo il migliore per intervenire e avviare un intervento sanitario con i nostri medici, infermieri e mediatori.

24 febbraio 2022
 L’appello di Rossella Miccio, Presidente di EMERGENCY

Ogni giorno, nei nostri ospedali, curiamo le ferite fisiche provocate dalla violenza quotidiana e tocchiamo con mano, come medici e operatori, le conseguenze tragiche della guerra. Crediamo fermamente che un mondo senza guerra sia non solo un obiettivo realizzabile, ma una necessità urgente.

Come spiegare la guerra ai bambini e ai ragazzi

Bambini e ragazzi, in questi giorni, si trovano di fronte a immagini di guerra, a rappresentazioni che non hanno i mezzi per comprendere fino in fondo. Tanti genitori si chiedono dunque come spiegare ai loro figli quello che sta succedendo in Ucraina. Abbiamo chiesto a Sandra Manzolillo e Ilaria Montixi, dell’Ufficio Scuola di EMRGENCY, di darci qualche indicazione su come parlare della guerra ai più piccoli.

LEGGI L’ARTICOLO

Nelle ultime settimane, insieme a tante persone in tutta Italia, siamo scesi in piazza contro la guerra.

"L’unica realtà della guerra è la mattanza di civili. Lo sappiamo bene perché da 27 anni la incontriamo nei nostri ospedali. La guerra non può essere mai la soluzione, la guerra è il problema e come tale va cancellata dalla storia. È importante dire NO a tutte le guerre e impegnarsi ciascuno nel proprio ambito: nelle scuole, nelle fabbriche, in Parlamento. Bisogna costruire insieme un’alternativa alla guerra e rispettare la nostra Costituzione, che la ripudia." Le parole della nostra Presidente Rossella Miccio sul palco della manifestazione "Contro la guerra, per un’Europa di pace" a Roma.


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