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È sempre primavera a Palermo. Intervista a Leoluca Orlando

Palermo e Leoluca Orlando sono un binomio inscindibile. La capitale della nostra isola è una città “speciale” e solo Leoluca Orlando ne sa interpretare gli umori più segreti e forti.

di Emanuele G. - martedì 17 aprile 2007 - 3896 letture

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Leoluca Orlando

Non c’è nessuna necessità di presentarvi Leoluca Orlando. È una persona che ha dedicato tutta la sua esistenza a far capire che un’altra Sicilia è possibile. Molto vicino all’assassinato Presidente della Regione Piersanti Mattarella, Leoluca Orlando ne ha continuato l’opera intesa ad aprire la Politica alla Società e a far si che il c.d. “Palazzo” non fosse un luogo dove si combinano inciuci e patti scellerati con la Mafia. La Palermo che vuole rinnovarsi affida a lui le proprie speranze e i propri sogni di futuro e vivibilità.

Palermo ha ancora bisogno di Leoluca Orlando...

“Palermo ha bisogno di un Sindaco, perché da cinque anni non ne ha uno. Credo che Palermo abbia bisogno di un sindaco perché da cinque anni Palermo è diventata invisibile, non ha più attratto finanziamenti comunitari e investimenti stranieri, non ha più attirato gli artisti, non ha invogliato i palermitani ad aprire nuove attività economiche. Palermo ha bisogno di un Sindaco vero, che sia presente nella città e che tutti possano incontrare e con cui tutti possano parlare.”

Da quali esigenze nasce questa candidatura?

“Proprio da quello che dicevo prima. La mia candidatura nasce dalla constatazione che Palermo oggi non ha un Sindaco e che questo porta ad un danno gravissimo all’economia, all’occupazione, alla sicurezza della città... Una città dove l’Amministrazione comunale si è caratterizzata negli ultimi anni per la cultura del sopruso e della clientela (per esempio con l’assunzione dei figli dei politici e degli assessori nelle aziende municipalizzate) e per l’uso dei fondi pubblici per fini personali (come avviene oggi con l’uso dei fondi comunali per la campagna elettorale di Cammarata) è una città dove non vi può essere rispetto dei diritti e sicurezza per i cittadini. Io amo Palermo e credo che Palermo meriti molto più di ciò che ha oggi.”

Palermo è ancora come Sagunto?

“Palermo non è più Sagunto ma rischia di tornare ad esserlo. Negli ultimi anni, nonostante per lungo tempo il centrodestra abbia governato contemporaneamente al Governo nazionale, regionale, provinciale e cittadino, la nostra città è rimasta tagliata fuori dalle grandi scelte di politica economica del paese. La vicenda del passante ferroviario è un emblema, anche al di là del fatto specifico: con l’ultima finanziaria approvata dal Governo Berlusconi furono tolti i soldi per questa importante opera infrastrutturale e l’Amministrazione comunale, per non infastidire un governo “amico” decise di rimanere in silenzio. Ecco, Palermo rischia di diventare nuovamente Sagunto perché in questi anni chi l’ha governata ha scelto di isolare la città, tagliandola fuori dai grandi circuiti economici, culturali e di sviluppo. Non si spiega altrimenti il fatto che l’ultimo grande finanziamento comunitario gestito direttamente dal Comune sia stato il progetto Urban concluso nel 1999 e con cui furono realizzate decine di interventi strutturali, edilizi, sociali in tutta la città.”

Su quali aree tematiche è necessario battersi per migliorare la vivibilità di Palermo?

“Palermo vive oggi una vera e propria crisi di vivibilità. Dall’aria irrespirabile all’acqua inquinata, dal traffico impazzito alla mancanza di servizi è sotto gli occhi di tutti che la città è allo sbando, abbandonata a sé stessa senza alcuna programmazione, senza alcun intervento serio volto a migliorare la condizione di vita dei cittadini. Anche se può apparire non immediatamente connesso al tema della vivibilità, io credo che il primo punto su cui lavorare sia la partecipazione, il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’Amministrazione.
Una Amministrazione comunale attenta ai bisogni e capace di ascoltare dovrà innanzitutto creare degli strumenti e dei momenti di coinvolgimento e poi, anche grazie a questi, potrà attivarsi per risolvere una lunga lista di problemi concreti. Credo che non si possano dare delle priorità, ma soltanto pensare che con estrema urgenza si dovrà: porre un freno al traffico di auto private attraverso il potenziamento ed il miglioramento qualitativo del servizio di trasporto pubblico; incrementare la disponibilità di aree verdi attrezzate fruibili dal pubblico; avviare una seria politica di gestione dell’acqua che limiti gli sprechi e garantisca la qualità di ciò che arriva nei nostri rubinetti; riorganizzare in modo totale la raccolta dei rifiuti, garantendo serietà rispetto allo smaltimento differenziato e garantendo puntualità ed efficienza nella raccolta dei rifiuti, che stanno oggi invadendo le strade in modo incontrollato.”

Come è cambiata la città da venti anni a questa parte?

“Negli ultimi venti anni Palermo ha vissuto una vera e propria rivoluzione, ma come ogni rivoluzione ha avuto ed ha i suoi momenti di riflusso. Venti anni fa Palermo era per tutti, in Italia e all’estero, la capitale del crimine e della mafia. Negli anni successivi alle stragi di Capaci e via D’Amelio Palermo è stata identificata, in Italia e all’estero, con il movimento dei lenzuoli, con il riscatto, con la possibilità di liberare le menti dei cittadini dal crimine e con la concretezza della legalità divenuta fattore di sviluppo economico.
Oggi Palermo non è più capitale di nulla... è sparita dal panorama internazionale e nazionale. Non attira gli investimenti stranieri e i fondi comunitari. La cancellazione del rating finanziario (cioè di quel sistema adottato a livello internazionale per certificare l’affidabilità di una amministrazione in termini finanziari e quindi l’affidabilità per gli investitori) è il simbolo di questa cancellazione.... Ovviamente Palermo non è morta, anzi è viva e vitale e potrà ricominciare presto, con il coinvolgimento di tutti i cittadini, quel percorso di liberazione e ricostruzione.”

Come raccontare Palermo?

“Non si può.... sono tante le sue facce che non basterebbe un libro....”

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leoluca orlando

I Cittadini sono stufi di questa Politica, ma è possibile redimerla?

“I cittadini hanno ragione ad essere stanchi di questa Amministrazione... spero non si stanchino della Politica. Perché la politica può e deve essere partecipazione, può e deve essere coinvolgimento dei cittadini. Io sono ottimista, penso che si possa riprendere, insieme, quel cammino di costruzione del futuro che Palermo merita. Ma è un percorso – non mi stancherò mai di ripeterlo – che possiamo fare solo se lo facciamo insieme.”

Cosa la sta emozionando in questa campagna elettorale?

“Come sempre, il calore, l’affetto, l’impegno di centinaia di cittadini che hanno voglia di impegnarsi in prima persona per il cambiamento.”

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Palermo

La Mafia c’è o non c’è?

“La mafia c’è. Lo testimoniano le recenti indagini di Trapani. La mafia c’è e continua ad avere nei rapporti politici uno dei suoi elementi di forza. Ma la mafia ha certamente cambiato strategia, ha scelto di agire nel e sul territorio senza ricorrere ad eventi eclatanti. Per questo la mafia è forse più pericolosa di prima.
Ma quel che mi preoccupa di più è però il fatto che da parte di settori della politica si tengano atteggiamenti non chiari, di non sufficiente intransigenza.”

Chi è il Cittadino Leoluca Orlando?

“È, appunto, un cittadino fra i cittadini. Una persona che da Sindaco ha sempre voluto e saputo stare fra la gente e che da Sindaco continuerà a volere e sapere stare tra la gente.”

Sito Ufficiale di Leoluca Orlando


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È sempre primavera a Palermo. Intervista a Leoluca Orlando
8 giugno 2007, di : CLAUDIO

RITENGO CHE LA SOLA SPERANZA PER PALERMO E PER I PALERMITANI SIA IL RITORNO DI LUCA AL GOVERNO DELLA CITTà, MI PERMETTO DI DARE UN SUGGERIMENTO PER LE PROSSIME CONSULTAZIONI AMMINISTRATIVE:

COME PER L’ISCRIZIONE ALLA FACOLTà DI MEDICINA, PERCHE NON ISTITUIRE UN ESAME PER L’AMMISSIONE ALLA CANDIDATURA AL CONSIGLIO COMUNALE E CIRCOSCRIZIONALE ?

POTREMMO EVITARE CHE ESSERE ELETTI SIGNIFICHI ESSERE ASSUNTI PER 5 ANNI IN CONSIGLIO COMUNALE O CIRCOSCRIZIONALE, ANCHE SENZA PREPARAZIONE ALCUNA. CLAUDIO l’AMICO DI LUCA