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Dossier: "La Convergenza tra le Regioni Italiane, 1861-2011"

A cura della Banca d’Italia - autori: Giovanni Iuzzolino, Guido Pellegrini e Gianfranco Viesti

di Emanuele G. - lunedì 10 dicembre 2012 - 3955 letture

In 150 anni la diseguaglianza regionale nello sviluppo economico italiano ha seguito dinamiche differenziate a seconda che la si misuri per longitudine o per latitudine: i divari tra regioni occidentali ed orientali si sono prima ampliati e poi chiusi; la distanza Nord-Sud rimane invece il principale tratto di incompiutezza della storia unitaria del paese. Questo lavoro si focalizza sulle cause sottostanti i momenti di svolta nell’andamento dei divari regionali a partire dall’Unità: la prima svolta, nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando i processi di industrializzazione si concentrano nel Triangolo Industriale; la "svolta mancata" negli anni tra le due guerre mondiali, quando non solo si bloccano i semi della convergenza, ma il divario Nord-Sud, fin lì ancora fisiologico, si trasforma in una frattura di dimensioni eccezionali. La seconda svolta che, nei vent’anni successivi, produce il primo consistente e duraturo fenomeno di convergenza tra Nord e Sud del paese, trainato dagli incrementi di produttività e dalle modifiche strutturali dell’economia del Mezzogiorno. L’ultima svolta, a metà degli anni Settanta, quando il processo di convergenza si arresta bruscamente e apre la strada a un lungo periodo di sostanziale invarianza dei divari.

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Video "L’Italia e l’economia mondiale, 1861-2011"


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