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Donne ladre

Fermate due pensionate che rubavano tonno e fettine di carne. I grandi ladri e i parassiti, invece, continuano ad arricchirsi e a viaggiare in elicottero

di Adriano Todaro - martedì 3 gennaio 2012 - 2736 letture

Oggi voglio raccontarvi una storia, anzi più storie. E come tutte le storie che si rispettano, soprattutto a Natale e dintorni, hanno un lieto fine.

Eppure è proprio questo lieto fine che guasta, che lascia in bocca l’amaro delle diseguaglianze, il sapore delle ingiustizie.

Dunque, cominciamo da Piacenza. Interno giorno in un discount, pochissimi giorni prima di Natale. Tanta gente che gira fra gli scaffali nella speranza di riuscire ad acquistare leccornie per il pranzo natalizio a prezzi accessibili.

Fra loro, con gli occhietti girovaganti da un prodotto all’altro, anche una signora di 74 anni. E’ vestita dignitosamente, così come sanno vestirsi le persone umili. Arrivata alla cassa per pagare i pochi alimentari acquistati, la cassiera le chiede di aprire la borsa. Sotto ad alcuni indumenti, due scatolette di tonno che la perfida signora ha rubato. Il tonno era in offerta con il 40% di sconto. Totale: 3 euro e 95 centesimi.

La direzione del discount chiama la polizia e arrivano velocemente due pantere per contrastare la rapina del tonno, armi spianate. La signora, nel frattempo sta male, ha un mancamento e si accascia al suolo. Viene chiamata un’ambulanza. Insomma, una grande confusione: ci sono gli equipaggi delle pantere, quattro soccorritori-infermieri, i dirigenti del discount, le commesse, i clienti che raccontano la loro versione dei fatti, naturalmente una diversa dall’altra.

In tutto questo bailamme, gli unici tranquilli sono le scatolette di tonno in offerta. Se ne stanno lì, buone buone, sul bancone. Nessuno degna a loro uno sguardo anche se sono state loro la causa di tutto.

Portata all’ospedale, la signora viene interrogata: prendo una pensione ‒ racconta agli inquirenti ‒ di 480 euro al mese; volevo fare il cenone ma i soldi erano finiti. E così ho pensato di rubare del tonno e farmi un polpettone. Per ora non è dato sapere se sarà denunciata per furto con poca destrezza. Vedremo.

Subito dopo Natale, invece, un episodio simile è accaduto a Torgiano, in provincia di Perugia. Ancora una donna, ancora una pensionata, ancora un furto in un supermercato.

In questo caso la donna ha 60 anni e si è appropriata di alcune confezioni di bistecche. In questo caso sono intervenuti i carabinieri e non sappiamo se con le armi spianate. Comunque sia, la donna viene portata in caserma e interrogata. Anche in questa vicenda c’è di mezzo una pensione bassissima e l’impossibilità di raggiungere la fine del mese. I militari, inteneriti dalla vicenda e dalla sincerità della donna, hanno fatto una colletta fra loro e l’hanno pure invitata a pranzo.

La denuncia, però, resta. Per ora il lieto fine conclude queste due vicende di normale vita della povera gente. Non i poveri come li ricordiamo noi o, meglio, non solo come quelli. Basta fare un giro alle entrate della Caritas di Milano quando distribuiscono il pasto o in viale Marelli, a Sesto San Giovanni, dove distribuiscono il pane o, ancora, in via Farini dove i frati danno una scodella di minestra a tutti, per rendersi conto che in fila non ci sono solo i "barboni", quelli eufemisticamente chiamati "clochard", ma persone che attraversano un momento difficile. Sono anziani con poca pensione, ma anche persone sui 50 anni che hanno perso il lavoro, che hanno l’affitto da pagare o situazioni familiari difficili.

Secondo l’Istat, un italiano su quattro è a rischio povertà. Il 16% delle famiglie italiane ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese.

Certo non per tutti e così. Mentre ci sono precari che prendono 500 euro al mese, altri, quella cifra la prendono in un giorno. Sono i deputati che lavorano 1,7 ore al giorno e di euro ne prendono, ogni mese, 13 mila (più tutti i benefit). E poi i consiglieri regionali, provinciali, assessori, portaborse ecc. La Provincia di Siracusa ha pensato di fare, a tutti i consiglieri, un bel regalino tecnologico: un Ipad2. I consiglieri sono 19 quindi 19 Ipad2. Spesa: 13 mila e 400 euro prelevati dalle tasche dei siracusani. In realtà il costo effettivo era di 11 mila 450 euro. Ma poi i consiglieri avrebbero dovuto pagare, di tasca loro, il traffico internet. Non sia mai! I siracusani, magnanimi, pagheranno anche internet.

Abbiamo già denunciato quello che avviene alla Regione Lazio ed ora si viene a sapere che la sorella del sindaco di Roma, Gabriella Alemanno, direttrice dell’Agenzia del Territorio, 300 mila euro l’anno di stipendio, con la carta di credito, pagata da noi (Minzolini docet), ha invitato a pranzo il fratello in un ristorante di Cortina e ha regalato, in giro, 30 uova di struzzo decorate (3 mila e 240 euro). Inoltre, ha acquistato bicchieri in vetro soffiato per 1.269 euro.

Il tonno costava 3 euro e 95 centesimi. Con 1.296 euro quante scatolette si potevano acquistare? Non è sociologia spicciola, né retorica demagogica. Sono dati di fatto incontestabili.

Come sono incontestabili le notizie sulle spese per le armi. Non parliamo solo degli immorali costi dei cacciabombardieri F-35, ma anche di quelli più modesti come il "Master M346", un aereo armato con un cannone da 30 mm e missili aria-terra o antinave. Il primo esemplare di aereo, è stato già consegnato all’Aeronautica militare per un costo di 35 milioni di euro. Nel 2012 ne saranno consegnati altri 5.

E’ questo il nostro Bel Paese. Le sapranno queste cose, i nostri sobri governanti? Intanto tutto prosegue come sempre con i ricchi sempre più ricchi e poveri e nuovi poveri sempre più in difficoltà.

Il signor Francesco De Vito Piscicelli, quello arrestato per corruzione, quello che rideva e si fregava le mani alla notizia del terremoto dell’Aquila, è atterrato con il suo elicottero sulla spiaggia di Ansedonia. Doveva portare la madre a pranzo. Ora gli hanno ritirato la licenza di volo, ma sono sicuro che presto riprenderà a scorazzare per i cieli. D’altronde l’ha fatto per la mammina, e la mamma, si sa, è sempre la mamma.

Oggi volano in Italia 500 elicotteri privati e si pensa aumenteranno, in modo esponenziale, nei prossimi anni. Ne esistono di vari prezzi, Arrivano a costare anche a 15 milioni di euro. Sembra ci sai la coda per acquistarli.

Quindi c’è chi va in elicottero e chi ruba, per fame, nei supermercati. A proposito di mangiare. Il cenone di fine anno ha fatto registrare un andamento altalenante. I cenoni da 150 euro a persona sono andati relativamente bene, quelli da 70 o giù di lì, decisamente male. Nei locali più costosi bisognava prenotare in tempo per non restare a casa. Al ristorante "da Giannino" di Milano, ritrovo di tutto il pattume politico vecchio e nuovo, di euro ce ne volevano 250 a testa. Fra Cortina e Montecarlo era più economico andare a Cortina, perché lì una bottiglia di champagne te la davano per 800 euro; a Montecarlo ce ne volevano 1.000 di euro.

Mi ha colpito una dichiarazione del grande pensatore Flavio Briatore: "Tassare gli yacht è una vera idiozia". Ha ragione. Se si continua con le ristrettezze eque, la prossima volta ci toccherà scrivere di Briatore bloccato mentre tentava di rubare una scatoletta di caviale in un supermercato.


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