Dire la verità è un atto rivoluzionario

"... è, oggi più che ieri, l’imperativo categorico di ogni rivoluzionario (ma non "da tastiera", come sarebbe troppo banale obiettare) e di qualsiasi persona intellettualmente onesta".

di Lucio Garofalo - venerdì 12 luglio 2019 - 1930 letture

Il compito intellettuale ed ideologico-politico di smascherare i falsi pietismi dei "sepolcri imbiancati", ogni facile buonismo tipico degli innumerevoli "farisei" pseudo-democratici che si insinuano tra i ranghi di una finta "sinistra" borghese (la stessa "sinistra" che ha malgovernato l’Italia negli ultimi lustri, perseguendo gli interessi esclusivi di cricche privilegiate e lobbyes finanziarie: un’accozzaglia di venduti e poltronisti, arrivisti, faccendieri e forchettoni "rosé", al soldo dei comitati d’affari dell’alta borghesia capitalista) è, oggi più che ieri, l’imperativo categorico di ogni rivoluzionario (ma non "da tastiera", come sarebbe troppo banale obiettare) e di qualsiasi persona intellettualmente onesta.

"Dire la verità è un atto rivoluzionario", lo diceva un grande intellettuale comunista che la sapeva lunga: Gramsci. Benché non ne avvertissi alcun bisogno, ho ricevuto l’ennesima conferma che descrivere la realtà e sconfessare le ipocrisie degli uomini, non attira le simpatie altrui.

Ma servirebbe uno stomaco di ferro per "metabolizzare" il fariseismo disgustoso di chi invoca principi di umanitarismo, equità e solidarietà (a corrente alternata), dopo aver votato, in passato, i più sanguinosi interventi guerrafondai in Iraq, in Libia ed in Siria, e si è accodato supinamente alla propaganda anglo-franco-statunitense.

L’ipocrisia di chi, fino ad ieri, ha avallato le politiche del ministro Minniti sulla questione migratoria solo perché è un esponente del PD. Tutto ciò urla vendetta ancora oggi.

È quella stessa ambiguità di chi si finge inclusivo ed accogliente con i "fratelli migranti" solo per ingrossare le fila degli sfruttati e della manodopera a basso costo, un "esercito di lavoratori di riserva", in quei Paesi occidentali che per secoli hanno esportato schiavismo e colonialismo in tutta l’Africa e nel resto del mondo.

È la stessa, sconcertante falsità di chi, fino ad ieri, ha giustificato le ciniche politiche dell’austerity e di macelleria sociale, che hanno costretto le masse popolari (in primis, in Grecia) in uno stato di povertà estrema, che rasenta la disperazione, solo perché l’ha ordinato la tirannide criminale dei nazisti eurocrati e dei fascio-liberisti (leggasi Troika, costituita dagli esponenti, mai eletti, della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, veri e propri usurai globali legalizzati).



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