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Dal "Grande Fratello" alla "Fattoria degli Animali"...il passo è breve

di Giacomo Mangiaracina - giovedì 14 febbraio 2019 - 4110 letture

Oggi ricorre il 70° anniversario della pubblicazione del libro "visionario" all’ epoca in cui vide la luce di “Eric Arthur Blair” che assemblò il suo nome unendo “St George” e il fiume “Orwell” diventato così, noto al pubblico, come George Orwell. Lo scrittore de: "il Grande Fratello", per intenderci. Orwell descrive un mondo distopico governato da superpotenze che continuano a farsi "guerra" per mantenere il controllo sulla società che viene amministrata e governata da un unico partito con a capo il Grande Fratello. Si tratta di una sorta di entità che nessuno ha mai visto, ma che controlla tutto e tutti tramite la TV e i teleschermi che sono installati per forza in ogni abitazione e che diffondono propaganda in ogni istante. La storia, ma anche le singole storie, la storia del singolo cittadino quasi è così scritta, esclusivamente, per continuare ad alimentare l’infallibilità del "Partito" e non far sorgere dubbi sulla sua attendibilità. Il "Partito" ricorre, così, grazie a personale specializzato, alla riscrittura delle storie che danno o potrebbero dare "fastidio" al Partito stesso e per farlo bene ricorre, anche, al condizionamento psicologico, secondo la logica del Bipensiero, per cui, tante persone, devono imparare a sostenere contemporaneamente idee e tesi opposte tra loro, in modo da essere sempre fedeli alla ortodossia del Partito e alla sua opera di rimozione del passato. Il Bipensiero si suddivide nelle tre fasi dell’apprendimento, della comprensione e dell’accettazione, che culminano nel completo annientamento e lavaggio del cervello della vittima e quindi nella costruzione di una verità alternativa e più comodamente accettabile. Winston, il personaggio principale, resiste. Ma catturato viene sottoposto alle "cure" necessarie per la sopravvivenza del... "Partito". 3 le fasi: nella prima, detta di apprendimento, viene torturato e il dolore è così forte che Winston resiste e non rinnega il suo amore. La seconda fase, denominata di comprensione, porta Winston ad un dolore ancora più atroce, ma ancora resiste nonostante il rischio di esser messo alla gogna e poi fucilato. L’ultima fase è quella dell’accettazione e sarà anche quella che farà “cedere” Winston: qui ogni uomo viene portato nella stanza 101 e messo davanti alla sua paure più grande,. In questo caso, per Winston, si tratta dei topi. A quel punto Winston è in preda al panico e tradisce la sua idea di libertà, l’amore e i suoi reali sentimenti, rinnegando la verità, la vera verità sul "Partito". Alla fine il protagonista che fissa con ammirazione il manifesto del Grande Fratello facendo così intuire il proprio cambiamento psicologico...


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