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Così tormentavano i prigionieri

Decine di inchieste sulle prigioni in Iraq e Afghanistan: ecco il dossier con le sevizie. Ecco il rapporto.

di Redazione - mercoledì 5 maggio 2004 - 15123 letture

Quando c’era Saddam i metodi di tortura erano 107. Nel «vecchio» Abu Ghraib talvolta i detenuti potevano scegliere, come da un menù: farsi stirare da un ferro rovente? La battitura delle piante dei piedi? Vedere un figlio rinchiuso in un sacco con dei gatti affamati? Nel «nuovo» Abu Ghraib non si poteva scegliere, e il menù non era così feroce. Ma a scorrerla adesso, anche questa «nuova» lista appare lunga e insopportabile. Adesso che il rapporto interno stilato dal generale americano Antonio Taguba è un segreto divulgato (il titolo era « Secret/No foreign Dissemination »), basterebbe una sola «voce» (prigionieri sodomizzati con lampade e manici di scopa) per confondere i due menù dell’orrore, i due Abu Ghraib, il vecchio e il nuovo Iraq. Prigionieri torturati clicca su una foto

IL RAPPORTO - E’ fatto di 53 pagine. Il team di investigatori ha ascoltato 48 tra «testimoni» e «autori» dei crimini commessi ad Abu Ghraib nell’autunno 2003. Il generale Taguba visitò la prigione con il dottor Henry Nelson, psichiatra e colonnello dell’Aviazione.

LO PSICHIATRA - Il responso del dottor Nelson si riassume in queste parole: «Abusi terrificanti commessi da singoli soldati in un contesto pericoloso e senza controlli». Il generale Taguba parla di «systemic problems». Non si è trattato di casi isolati.

PESTAGGI - La lista delle sevizie accertate comprende percosse (con sedie e bastoni), pugni, schiaffi, pestoni sui piedi nudi, getti d’acqua fredda sui corpi nudi, sostanze chimiche versate sui prigionieri, ferite provocate spingendoli contro i muri.

UMILIAZIONI - Minacce di stupro sui maschi, detenuti di entrambi i sessi denudati per giorni, minacce con pistole calibro 9, obbligo per i maschi di indossare capi intimi femminili. Impiego di cani senza museruola per terrorizzare gli iracheni dietro le sbarre. A un giovane accusato di aver violentato una ragazza di 15 anni sono state tatuate su una gamba le parole «Sono uno stupratore». Detenuti fotografati con catene e collari da cane (animale considerato impuro dai musulmani) attorno al collo.

VIOLENZE SESSUALI - Erano un elemento centrale della lista delle 107 torture sotto Saddam. Un rapporto di Amnesty International nell’81 segnalava questo trattamento sulle vittime: nella prima stanza venivano baciati e accarezzati, nella seconda violentati. I carcerieri americani esibivano foto di militari Usa che compiono atti sessuali con detenute. Gruppi di prigionieri erano costretti a masturbarsi sotto gli occhi delle telecamere. Altri sono stati sodomizzati con manici di scopa e lampade.

LA CASSETTA - Altrettanto umiliante la tortura «della cassetta» (testimoniata anche da una fotografia): prigionieri costretti a stare in equilibrio su una cassetta, con un sacco sul volto, e fili collegati alle dita delle mani, dei piedi, agli organi genitali, per simulare un elettrochoc.

AZIONI DISCIPLINARI - Nel suo rapporto il generale Taguba raccomandava provvedimenti disciplinari contro dieci militari, da un generale al sergente a capo di un plotone, e due civili americani. Anche un interprete civile veniva indicato come possibile sospetto. Taguba dice di aver interrogato la generalessa Janis Karpinski per quattro ore. «Quello che mi ha sconvolto di più? Il suo rifiuto totale di capire che quanto è successo ad Abu Ghraib è stato frutto di mancate capacità di comando».

Michele Farina (Corriere.it)


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> Così tormentavano i prigionieri
3 aprile 2005, di : g

è veramente terribile queelo che sono riusciti a fare.............. nn ci posso pensare..........
> Così tormentavano i prigionieri
3 settembre 2005, di : Valeria

Ricordo quando alle superiori mi hanno incaricato di svolgere una ricerca sui metodi di tortura utilizzati nel medioevo..rimasi scandalizzata,nn riuscivo a credere la mente dell’uomo potesse essere così contortamente intelligente nell’ideare torture assurde quanto ingegnose..superato lo schock mi venne da pensare:in fondo era il medioevo, la concezione che si aveva dell’uomo era totalmente diversa da quella di oggi, nn potrebbero più verificarsi drammi del genere..con tanta amarezza in bocca devo dirlo:mi sbagliavo