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Concord: in Europa gli aiuti umanitari dirottati per frenare il flusso migratorio

La cooperazione allo sviluppo è sempre più percepita dai leader dell’UE come uno strumento per “controllare la migrazione”

di Redazione - mercoledì 25 aprile 2018 - 5718 letture

Chiarire in che modo le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni sono interconnesse nelle attuali politiche dell’Unione Europea. E’ questo il focus del nuovo rapporto di Concord Europe, la rete delle ONG europee, dal titolo “Aid and Migration: The externalisation of Europe’s responsibilities”. Come riporta Info-cooperazione.it, nello studio si rileva che i paesi europei hanno visto arrivare oltre 3,8 milioni di persone richiedenti asilo nei propri territori tra il 2013 e il 2016. In risposta, l’Europa ha sviluppato diversi piani, accordi e quadri politici sulla migrazione. L’UE ha inoltre stabilito una serie di accordi di cooperazione con paesi terzi, sottolineando l’importanza di affrontare le cause alla base della migrazione irregolare verso paesi non UE.

Anche in questo rapporto si sottolinea, dati alla mano, come sempre più fondi destinati agli aiuti umanitari vengano dirottati dagli stati per gestire e contrastare i flussi migratori. La cooperazione allo sviluppo è sempre più percepita dai leader dell’UE come uno strumento per “controllare la migrazione”, “gestire la migrazione” o “affrontare le cause profonde della migrazione”. Il rapporto mira a dare risposte su quali siano i collegamenti tra le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni. Sono comprese anche una serie di raccomandazioni chiave e, più specificamente, vengono identificate tre tendenze che descrivono in che modo gli aiuti UE sono in effetti utilizzati per frenare la migrazione: inflazione, diversione, condizionalità.

Aiuti e migrazioni: un nuovo rapporto di Concord

I paesi europei hanno visto arrivare oltre 3,8 milioni di persone richiedenti asilo nei propri territori tra il 2013 e il 2016. In risposta, l’Europa ha sviluppato diversi piani, accordi e quadri politici sulla migrazione. L’UE ha inoltre stabilito una serie di accordi di cooperazione con paesi terzi, sottolineando l’importanza di affrontare le cause alla base della migrazione irregolare verso paesi non UE. Sempre più i fondi destinati agli aiuti umanitari vengono spesi per gestire e contrastare i flussi migratori. La cooperazione allo sviluppo è sempre più percepita dai leader dell’UE come uno strumento per “controllare la migrazione”, “gestire la migrazione” o “affrontare le cause profonde della migrazione”. Perché? Quali sono i collegamenti tra le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni?

IL RAPPORTO

Con l’obiettivo di chiarire in che modo le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni sono interconnesse nelle attuali politiche dell’UE, il nuovo rapporto di Concord Europe dal titolo “Aid and Migration: The externalisation of Europe’s responsibilities“ fornisce un commento sull’impatto di questi interconnessioni. La rapporto traccia inoltre una serie di raccomandazioni chiave e, più specificamente, identifica tre tendenze che descrivono in che modo gli aiuti UE sono in effetti utilizzati per frenare la migrazione.

- Inflazione
- Diversione
- Condizionalità

LE INFOGRAFICHE

Il rapporto è accompagnato da infografiche animate che descrivono questi fenomeni attraverso dati e riferimenti precisi.

Nell’attuale contesto della “crisi migratoria”, gli aiuti allo sviluppo vengono progressivamente utilizzati per scopi diversi dall’eliminazione della povertà e dallo sviluppo sostenibile. Il principio di solidarietà, su cui si basa l’aiuto, è messo in discussione a livello UE e nazionale. Gli aiuti sono “strumentalizzati” a favore di interessi UE e / o nazionali, come la sicurezza, i conflitti e la gestione delle migrazioni.


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