Comunità Provvisoria e la sua "forma"....

lettera aperta di Nanosecondo agli amici della comunità provvisoria dell’alta e bassa irpinia......

di Enzo Maddaloni - sabato 5 gennaio 2008 - 3538 letture

Carissimi amici, io non mi iscrivo né al P.D. né all’Arcicaccia! Non sono stato mai un cacciatore ne tanto democratico, (almeno come è stato inteso fino ad oggi questo termine), ma se fate una tessera di iscrizione alla “comunità provvisoria” questa la voglio anch’io! Vi raccomando però, la forma della tessera? E’ fondamentale! Deve essere bellissima.

Per scegliere la forma dovremmo studiare un po’ tutti meglio il "campo morfogenetico" di Rupert Sheldrake (biologo inglese) che ha sviluppato questa teoria molti anni fa. Teoria che nel 1980 Bert Hellinger (psicoterapeuta) ha sviluppato anche nel campo delle scienze mediche e psicoterapiche cosiddetta “Fenomenologica e Sistemica” o “costellazioni”.

La stessa teoria la possiamo ritrovare in diversi campi delle scienze umane, da quello dell’architettura eco-sostenibile a quella medica della neuro-scienza o ai “campi” della fisica quantistica. Nella sostanza tutto è (magicamente) collegato nelle forme per la “costruzione del nuovo” e tutto rimane unico e si può rispecchiare e riconoscere nelle “forme e negli spazi”.

Questa teoria sostiene che l’ereditarietà di un tratto (carattere o forma che sia, sia esso di natura psicologica che biologica o fisica) non è fissata solamente grazie ai geni ma grazie ai "campi morfologici".

Tramite questi "campi" possiamo ipotizzare che esista una specie di memoria collettiva di ogni specie. Il “campo” viene arricchito da ogni individuo della specie e viceversa ogni individuo è "collegato" a questa memoria.

Questa teoria potrebbe servire come spiegazione al fatto che i “rappresentanti” di una "comunità provvisoria" come la nostra costituiscono, di fatto, una “costellazione” ed hanno, straordinariamente, accesso alla conoscenza della memoria familiare di ognuno dei suoi componenti, anche se "tenuti" a distanza tra loro.

Famoso è l’esperimento delle "cento scimmie", fatto anni fà su un isola da alcuni studiosi, che ha dimostrato come una specie possa comunicare con altri esemplari della stessa specie, comportamenti ed abitudini anche senza mai incontrarsi. Il segreto è praticare i comportamenti che danno "forma" a nuove abitudini e "forme" del vivere sociale. E, ciò funziona anche se a distanza gli uni dagli altri.

Quindi è probabile che prima o poi l’anonimo lo becchiamo, e questo proprio tramite il loro (il nostro) sentire comune del campo.

Si potrebbe anche ipotizzare l’idea che siamo tutti collegati in un inconscio collettivo (che è difficile pensarlo oggi nella nostra cultura individualistica e materialistica) e che quando i rappresentanti degli elementi del sistema (i partecipanti alla comunità provvisoria) sono posizionati in un contesto spaziale anche se virtuale come lo stesso blog della Comunità Provvisoria http://altairpinia.blogspot.com/, nel "mettere in scena" la vita e le aspirazioni della stessa comunità provvisoria, la stessa prende "forma" ma rischia pericolosamente, attraverso la simulazione di una dinamica che corrisponde moltissimo al sistema reale che si vorrebbe sconfiggere, di non modificarlo e/o superarlo, nel suo sistema di potere, ma di riprodurlo. Il rischio è un pò il cane che si morde la coda.

Quindi la dinamica di relazione che si è creata oggi nel blog rischia di dare “forma” ad un campo in cui gli stessi obbiettivi di cambiamento che la comunità si è posta di sconfiggere creando una nuova "forma di relazione", non verranno raggiunti, ma semmai si riprodurrano vecchi schemi di comportamenti e relazioni sociali.

In questo caso ci dovremmo chiedere perché ciò avviene con sorprendente puntualità ?

Credo che noi non agiamo con la volontà di eliminare le tensioni del sistema assecondando i movimenti dell’anima che ci portano verso la riconciliazione e l’amore maturo, reintegrando tutti gli esclusi o i dimenticati dell’attuale sistema sociale che vogliamo modificare o partecipare ad azione di cambiamento, ma reiteriamo sempre lo stesso schema perché non lo abbiamo superato prima non tanto nella sostanza ma quanto proprio nella sua forma.

Carissimi amici della “Comunità Provvisoria” credo che nella prima fase della "costruzione” della nostra “comunità provvisoria" più che alle censure dei contenuti "anonimi" dovremmo fare più attenzione alla "architettura delle forme".

Per questo motivo credo che ci dobbiamo far dare una mano da Angelo. Lui è architetto esperto. Di queste cose delle "forme" credo ne capisca più di me.

Tutti i nostri comportamenti appartengono a "forme" o meglio allo "spazio", allo “ambiente”, qualsiasi esso sia, sia fisico che psicologico: famiglia, paese, ecc che abbiamo occupato o occupiamo all’interno di una comunità, vuoi che essa sia la nostra famiglia o (oggi) appunto, la nostra comunità provvisoria.

I nostri stessi sentimenti e comportamenti appartengono al posto e/o alla forma che ognuno di noi ha occupato all’interno della famiglia e/o della comunità e questi come ho già detto, rischiano solo di riprodursi.

Lo stesso potere rischia di diventare "forma" attraverso il sapere ed il sapere viene usato il più delle volte, nelle forme più sbagliate del potere. Antonio ad esempio è esperto di blog e cerca di dare una “forma” al blog che non è propria di un blog, ed attraverso il “suo sapere” inserisce meccanismi di censura e di potere.

Ma se anch’io fossi esperto di informatica potrei io stesso essere censore? E poi che significa dire: fatevi un’altro blog? Come potrebbe esistere una comunità provvisoria se non fatta di singoli individui che si uniscono in una "nuova" esperienza? Nel mio caso che non sono esperto di informatica quale “ruolo” potrei assumere; in quale "luogo" potrei vivere anche se provvisorio ? Quale “spazio” potrei occupare? Quale “forma” potrei assumere?

In questo caso la mia forma è quella del mio Clown Nanosecondo o Prof. Sproloquio che studia solo per essere più stupido e stupiTo!

Anche il mio è stato uno studio della “forma” ed in questo caso ho scelto la forma del “giullare” dello “scemo” o se volete del “bastardo”!

Di esempi di forme e dei suoi significati in architettura ne potrei fare molti e di come le stesse forme hanno determinato il carattere e il potere di un sistema.

Oppure come anche nel “campo scientifico” e biologico oggi le stesse forme e colori della chimica del nostro corpo possono essere condizionate dalle forme delle nostre percezioni e delle nostre credenze (pensieri ed emozioni) e come queste possono indurre benessere o malattie.

Lo stesso blog rischia di diventare luogo e forma di sofferenza, di paura e di potere se priva il confronto e la creatività delle forme nuove di relazione tra le persone, perché allora chiamarsi provvisori? Si potrebbe anche cambiare nome e forma al blog?

Qui credo che bisogna stare attenti! Se è vero che tutti noi vogliamo cambiare le attuali "forme di relazioni e di potere" bisogna affidarsi a "nuove forme" che non siano più gli stereotipi del passato perché questi generano solo irretimento e disamornia delle “forme” che a sua volta generano, esse stesse, solo paura e conflitto.

Nella sostanza si sta rischiando così (ad esempio) che ogni nostro figlio abbia lo stesso destino dei genitori. Questo errore non ce lo possiamo più permettere.

Oggi molto più di prima c’è un numero sempre più crescente di figli che disprezzano i genitori e ciò determina smarrimento, risentimento, paure che rischia di trovare ristoro e conforto solo nell’uso del potere e/o di sostanze stupefacenti, facendoci cadere ancora in quella spirale di depressione e di tristezze umane che già si manifesta in diverse forme nella nostra società.

Sembra che non si riesca più a “prendere” con “riconoscenza”, ma solo a consumare senza mai saziarsi. Realizzando solo relazioni soffocanti, senza potersi staccare, con amore da tutto ciò. Io sono per l’autoproduzione e consumo. Il mio modello è un Dandy, come già vi ho detto in altre occasioni.

Questo tipo di relazioni così, viziate all’origine, rischia nella sostanza di avere un effetto negativo anche nella incapacità di partecipare alla "creazioni di nuove forme" sociali di convivenza.

Oggi tutta la tristezza, le paure e la sfiducia, non solo delle nuove generazioni, nel futuro è così evidente che si materializza e diventa realtà oggettiva sempre di più nella nostra società, attraverso fenomeni devianti o nell’incapacità di costruire processi di relazioni realmente democratici. Si comunica molto ma si ascolta poco.

Negli ultimi anni le neuro-scienze ci hanno fatto conoscere i "Neuroni a Specchio" nel mentre gli Esseni già nel 2000 a.c. parlavano delle relazioni a specchio (I Sette Specchi Esseni) delle relazioni umane e di come esse possono agire sul nostro stato di salute e nelle relazioni umane.

Và considerato che la stessa azione del mio Clown Nanosecondo, quando interagisce con altre persone: ammalate o non, nel proporre, in questo caso, la comico terapia, sarebbe vana se non potesse condividere (come osservatore), al di la di ogni barriera linguinstica o culturale, i suoni e la bellezza dei movimenti del proprio corpo con gli osservati, e attraverso ciò realizzare un nuovo spazio e nuove forme della comunicazione (non verbale) e, rendendoli partecipi di un evento, loro stessi contribuiscono (come osservati) a realizzare insieme a Nanosecondo eventi a dir poco magici e quindi capaci di estraniarsi decontestualizzarsi modificando la realtà nella loro “forma” costruendo una realtà nuova e più armonica.

Mi direte: ma questa è fantasia non è realtà! Vi chiedo di interrogarvi su che cos’è la realtà?

La realtà, è un’idea , è un pensiero, è un emozione che ci può far cambiare non solo la nostra sensazione corporea ma addirittura le “forme” delle cose e delle persone che ci circondano e quindi la stessa percezione della realtà. Dipende come vediamo e leggiamo queste cose. Solo attraverso l’idea si realizza la forma ed il cambiamento.

Nell’arte , nella pittura , nell’architettura questa teoria oggi divenuta tecnica di costruzione di nuove forme è già utilizzata ed allora perché queste tecniche non vengono utilizzate anche per costruire nuove forme di società?

Perché anche nella vita quotidiana, non si riesce ad eliminare semplicemente quelle modalità di relazione comunicativa di potere attraverso l’ascolto dello spazio e delle forme che si sviluppano intorno a noi ed in ognuno di noi?

In verità oggi sappiamo quanto tutto ciò possa essere reale, sia nel campo della fisica quantistica che delle scienze mediche e, quindi, quanto non solo biologicamente parlando, ma spiritualmente parlando siamo legati agli altri. L’esperimento delle "cento scimmie" o la stessa teoria dei "campi morfologici" è sviluppata come diceva anche nella teoria di fisica quantistica del Fisico Jhon Bell (Teorema di Bell).

Un mondo non localizzato in cui alcuni mutamenti possono essere trasmessi in mdi che sono non mediati, intatti e immediati, anzi ancora più rapidi che "immediati": addirittura prima che qualcosa sia avvenuto. La mente riceve il messaggio prima dal futuro nel momento presente. Anche questo teorema di Bell confermerebbe che le nostri menti non sono realmente separate, ma una. Niels Bohr (un’altro fisico) giunse persino ad affermare che "chiunque non resti scioccato (stupito) dalla teoria dei quanti non l’ha capita".

Nella storia "Il Clown Nanosecondo e le sue magie gentili....." http://www.girodivite.it/Il-Clown-Nanosecondo-e-le-sue.html scrivo della memoria delle nuvole e dell’acqua.

Ecco mi piacerebbe (ancora) approfondire proprio queste "forme di legame emotivo" che, superando le differenze "ideologiche" che ci hanno solo diviso in un meccanismo di competizione, ci possono unire tutti nella nostra "comunità provvisoria" come persone, come specie umana.

E’ anche da questa considerazione che nasce la mia definizione e "nuova forma" di democrazia che resta: la capacità di ogni popolo di unificarsi nei dolori , nelle paure e negli amori.

Ecco, se al contrario gli esclusi vengono apprezzati e gli anonimi vengono accolti, il semplice rituale di questa restituzione di attenzione ci consentirebbe di riportare il dolore e le paure di ognuno di noi verso una “nuova forma” dello stare insieme che partendo dall’anima ci farebbe sentire tutti parte di un sistema e di una specie: gli umani.

Cosi si realizzerebbe una vera “comunità provvisoria” che cerca di realizzare non solo "nuove forme" architettoniche dei luoghi ma anche “nuove forme” di relazioni sociali, superando finalmente il principio evolutivo della "competizione" attraverso la "collaborazione".

Spazio fisico, materiale, forme, luce, colori, suoni individuano una qualità estetica con la quale ogni organismo umano interagisce e non è mai spettatore passivo. Il carattere interattivo tra individuo ed ambiente (tutti gli ambienti), il ruolo dell’individuo come parte attiva di un processo cognitivo (il sapere senza potere), di scambio di stimoli, di impressioni, di informazioni tra l’ambiente fisico circostante e le proprie esperienze individuali e soggettive, incidono direttamente sulle sue reazioni comportamentali e sul proprio vissuto emozionale, e non solo proprio. Rielaborando questi aspetti non lo può che far sentire bene, lo fa trovare a proprio agio.

Altrimenti, riproponendo le stesse forme e gli stessi spazi, non lo farebbe sentire che a disagio o peggio sentire fuori luogo, fuori spazio, fuori forma.

In questi ultimi casi credo che non potrà mai esistere una “comunità provvisoria” ma esisterà solo una copia della società che non si è riuscita a modificare, con tutti i suoi difetti, un pò la storia della fattoria di Orwell dove alla fine non si perde mai il vizio del potere.

La stessa esperienza di andare in giro per paesi, recitare poesie, cantare in coro, ripropone ogni volta uno schema associativo di realizzare negli spazi “nuove forme” di relazione dell’anima e dello stare insieme.

Lo stesso blog non è, e non può essere, estraneo a questo concetto di creazione o meglio di volontà vera di "ritorno alla creazione" se utilizza schemi e sistemi vecchi di comunicazione non propri di un blog ma semmai di un giornale che gestisce potere nella “sua forma” di comunicazione. Certo è anche un problema di linguaggio. L’esperanto era una lingua che si proponeva di superare le differenze linguistiche che hanno prodotto conflitto. Gli stessi modi di salutarsi tra le persone hanno significati e bellezze diverse tra i popoli e quanto solo questi possono far riconciliare persone.

Quindi uno degli obbiettivi che la nostra comunità provvisoria si dovrebbe porre è che il benessere, che noi possiamo costruire in questa nostra comunità provvisoria non può essere condizionato sia da parametri fisici che da sensazioni individuali percepite in maniera negativa da chiunque, sarebbe veramente poca cosa, che non creerebbe nessuna condizione vera di cambiamento delle forme attuali di potere. La stessa adesione ad un partito politico sarebbe poca cosa se noi non risucissimo a portare un’esperienza "nuova" nella sua "forma" che non fosse la "forma" del passato.

Questo ci deve far comprendere meglio come ogni ambiente (virtuale o fisico che sia) non sia un contenitore neutro della serie prima l’uomo plasma l’ambiente, poi ne viene plasmato, ma costruttore generale vero di nuove forme. In questo senso credo che se non cambia il nostro modo d’essere prima nessun partito può cambiare la società. La società può cambiare solo se c’è e cresce una "nuova forma" di specie "umana".

Lo stesso ultimo attacco legislativo ai blog credo che sia stato motivato sostanzialmente dalla paura del potere precostituito e consolidato che proprio attraverso i blog, la rete internet, oggi avverte che potrebbe giungere il vero cambio delle forme dell’attuale “sistema di potere”.

Se uniformiamo il nostro blog a questi schemi non c’è bisogno più di censurare attraverso la legge (per fortuna che si è bloccato il suo iter grazie alle migliaia di firme raccolte tramite internet) il rischio però è riproporla attraverso una "forma" strisciante di "autocensura", che diverrebbe essa stessa “nuova e vecchia forma di potere”.

Percepire la realtà che ci circonda per poterla cambiare significa nella sostanza leggere le sue forme, stabilire un rapporto di sintonia “emotiva” con essa o come afferma il biologo Rupert Sheldrake entrare in risonanza morfica, ossia in “quel rapporto o processo per mezzo del quale le precedenti forme e le strutture di attività interagiscono con forme ed attività nuove e diverse”, altrimenti si rischia solo come dice lo stesso Rupert che: "E’ più facile soffrire piuttosto che trovare una soluzione".

Dal punto di vista architettonico o geometrico la “forma” è definita da un contorno ed è la proprietà degli oggetti; essa si concretizza attraverso la luce; ciò che il più delle volte vediamo degli oggetti, infatti, sono i confini, i contorni, gli angoli, le aperture attraverso solidi muri, l’incontro di superfici, ma nel caso che qui rappresento “la forma delle relazioni umane” è qualcosa di più: è la forma della nostro animo, con la quale dobbiamo fare i conti.

Le forme più comuni dell’universo sono rappresentate da cerchi e da spirali. La stessa comunicazione e le stesse relazioni umani sono (se riflettete) fatte della stessa "forma".

Quindi per evitare un effetto spirale che ci farebbe girare a vuoto o peggio verticale e di potere la comuncazione e le relazioni tra le persone non può che avere una forma "circolare" senza potere. Ecco perchè antiche modalità di comunicazione come ad esempio il Council o altre modalità di "comunicazione non violenta" utilizzano la "forma" del cerchio e non verticale. Il più delle volte siamo abituati o meglio siamo indotti ad agire per "educazione" ad avere una visione della realtà in maniera oggettiva e razionale e che contiene un tempo inesorabile a senso unico; tutto ciò a dispetto che ciò comporta morte e distruzione. Cosi sterminiamo solo noi stessi!

La forma, percepita in modo consapevole o inconsapevole, produce effetti differenti su di noi, così come ha effetti su di noi la sua linea di definizione; anche lievi modificazioni della forma possono indurre l’occhio ad un movimento più armonico, di passaggio da una linea all’altra, determinando una notevole differenza nella reazione che essa suscita in noi. Se io mi relaziono con una persona solo attraverso la percezioni dei pregiudizi che provo nei suoi confronti questo attegiamento non mi consentirà mai di costruire empatia e relazione vera per il cambiamento della forma della relazione. La teoria di Bohm sull’unificazione delle coscienze.

Perché allora non riusciamo ancora a produrre azioni e forme che ci possono riempire solo il cuore con la loro bellezza come nei nostri viaggi attraverso i paesi? Come riuscire a viaggiare nel cuore delle persone e trovare cosi la stella polare che ci unisce e ci rende unici?

Perché non riusciamo a viaggiare nel nostro blog con la stessa capacità di realizzare nuove forme di comunicazione e, cosa più importate, di ascoltare e vedere tutte le sfumature del “paesaggio umano” con cui veniamo a contatto?

Se una barca ci viene addosso portata giù dalla corrente non ci arrabbieremmo certo con la barca, accetteremmo l’evento come naturale e sorrideremo semmai alla situazione comica che si è venuta a creare. Ma, se la barca è guidata da un uomo rischiamo sicuramente di arrabbiarci con lui. Qui sta la differenza. Non siamo più capaci di ridere di noi stessi.

Io sono rimasto incantato dalle dolci forme del paesaggio dell’Irpinia con la varietà dei colori e delle sue sfumature nella notta stellata di san Nicola. Ho ancora l’immaggine delle forme dei paesini che galleggiavano nell’immenso cielo, stando intorno ai fuochi di San Nicola, e la bellezza della compagnia di tutte le persone che li ho conosciuto per la prima volta.

Quando sono arrivato intorno al fuoco non conoscevo nessuno, ma dopo un pò recitavamo poesie inventate al momento, ed alla fine ci siamo fatti anche foto di gruppo. Ecco, se volete, questo è un piccolo esempio di come è possibile cambiare le forme di relazione. Non vedere gli altri con i filtri dle passato, ma semplicemente come uomini e donne con i loro dolori e le loro paure. Altrimenti non facciamo nient’altro che riprodurre un passato che và solo ucciso.

Ecco credo che a secondo della luce e delle stagioni, le emozioni che si possono cogliere in questi luoghi interagiscono con chi li vive e li osserva stimolandone la memoria ed influenzandone lo stato d’animo delle persone che si incontrano, nel tempo presente, staccandosi dallo stesso ricordo del passato.

Certo in quel caso ho fatto il Clown, ma non ero vestito da Clown, dando ragione così a chi diceva che Clown si è tutti i giorni o non lo si è.

Numerose quindi sono le esperienze che ciascuno di noi può compiere quotidianamente, con la luce ed i colori che ognuno di noi può creare realizzando nuovi spazi sociali e nuove forme di relazione e queste possono, allo stesso modo di come le ho vissute io quella sera a San Nicola, essere vissute quotidianamente da tutti noi, utilizzando un linguaggio che ci faccia avere sempre e comunque come riferimento "la bellezza delle forme" e non il dolore o le paure delle persone perchè solo ciò può aiutare a superarli.

La scienza ha detto che la forma dell’uomo dipende dal DNA ed allora da cosa dipendono le forme dei cristalli e degli oggetti se questi non hanno il DNA? Cosa dà forma alle cose ed alle relazioni umane?

Ci sono alcuni farmaci che se non hanno la forma giusta , anche se composti dalle stesse sostanze, non hanno effetto.

La vita quindi non può essere compresa senza tenere conto della "forma". Cosa modella una foglia, un albero? La scienza ancora nelle analisi non tiene molto conto delle "forme" anche se nella biologia moderna le "forme" delle molecole e delle cellule sono diventate oggetto di studi più approfonditi e sempre più si comprende come lo studio delle "forme" sia il futuro della nuova ricerca scientifica anche nel "campo" medico. Ora se le "forme" assumono importanza nel campo "biologico" ed evolutivo della specie umane (collaborazione tra le cellule) perchè le stesse "forme" non potrebbero essere prese a riferimento anche nelle costruzione delle relazioni umane?

Per questo mi sarebbe piaciuto venire a Bisaccia il 30 dicembre, per parlarvi della "forma" del manubrio della mia moto del tempo......... ma, ho un’ospite a casa al quale ho parlato di voi e della bellezza delle persone che ho conosciuto in questo mio viaggiare per l’Irpinia nella “comunità provvisoria”.

Spero di essere con voi il 4 gennaio a Sant’Angelo dei Lombardi, per ammirare e beneficiare della bellezza delle forme dell’Abbazia di Goleto.

http://altairpinia.blogspot.com/2007/12/blog-post_27.html

Nel frattempo auguro a tutti voi il coraggio dell’imperfezione, la consapevolezza dell’appartenenza (di tutti anonimi ed esclusi), amore e gioia infinita alla (nostra) “comunità provvisoria”.

Nanosecondo

E’ faticoso frequentare i bambini Avete Ragione Perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi....farsi piccoli Ora avete torto Non è questo che più mi stanca E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi... Per non ferirli.

Dott. Follicchio


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16 gennaio 2008, di : Enzo Maddaloni

La Comunità Provvisoria dell’Alta e Bassa Irpinia sull’emergenza rifiuti ha promosso una petizione popolare a tutela del territorio e

PER LA SALUTE E DEL PAESAGGIO

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