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Chi vigila sulla sicurezza dei trasporti in Italia?

USB chiede l’avvio delle audizioni in Parlamento

di Redazione Lavoro - martedì 11 settembre 2018 - 3479 letture

L’immane disastro di Genova, che ha seguito alcuni gravi incidenti ferroviari accaduti degli ultimi mesi, ma non solo, tenendo conto di quanto accaduto nella laguna veneta e dei bus che prendono fuoco in centro città, ha sollevato la questione di come funziona il sistema di vigilanza sulla sicurezza dei trasporti del nostro Paese in un contesto di mercato dei trasporti fortemente liberalizzato come quello italiano.

trasporti

La foga delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni partita negli anni 90 e ancora non conclusa (sono tuttora in corso la vendita di quote di Enav - Ente Nazionale di Assistenza al Volo - e delle Ferrovie dello Stato Italiane), ci ha consegnato un mondo dei trasporti frammentato, dove agiscono tante aziende private, alcune delle quali addirittura certificate in altri Paesi, sia in qualità di aggiudicatarie di concessioni o di appalti di sevizi prima pubblici, sia in quanto penetrate negli enormi spazi lasciati liberi dall’arretramento dello Stato e dalla deregolamentazione selvaggia.

Uno scenario che ha sempre sollevato la nostra profonda opposizione a causa degli effetti devastanti su occupazione e servizi e che oggi vede finalmente messi in dubbio i sacri dogmi del “privato è bello!” e che riapre il dibattito sulle nostre richieste di nazionalizzazione dei servizi di trasporto pubblico.

Rispetto al sistema di vigilanza e controllo sulla sicurezza dei trasporti del nostro Paese, emerge un quadro che appare poco chiaro e che desta più di qualche preoccupazione. Le funzioni e le competenze risultano divise tra quelle attribuite al Ministero dei Trasporti, altre delegate a Enti Locali, quelle a carico a delle authority di diritto pubblico (come ENAC, ANSF e la ART), mentre in alcuni casi più eclatanti i controlli sono stati addirittura appaltati alle stesse compagnie private che eserciscono il servizio.

Uno scenario complesso e troppo articolato in cui da una parte si fa fatica a capire chi dovrebbe svolgere le funzioni di coordinamento e controllo, mentre dall’altra solleva dubbi su quali mezzi, su quali competenze e di quale grado di indipendenza ogni attore disponga per svolgere al meglio i propri compiti nell’interesse di viaggiatori e lavoratori.

Da tempo, USB Pubblico Impiego e Lavoro Privato hanno sollevato il tema, ultimo caso riguardo la situazione ferroviaria e di ANSF, chiedendo al Ministero dei Trasporti un incontro per iniziare ad affrontare un tema così delicato e dall’enorme importanza, che diventa di attualità nei casi degli incidenti più drammatici.

E’ giunto il momento che la situazione dei trasporti italiani e delle garanzie indispensabili per lavoratori e viaggiatori sia affrontato nella sede opportuna; la nostra Organizzazione rinnova le richieste finora depositate al Governo e ha chiesto l’avvio delle audizioni presso le commissioni Parlamentari, partendo dai temi più urgenti e con l’obiettivo di affrontare a 360° un tema cosi vitale per l’Italia e il suo sistema di trasporti.


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