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Chi dice mafia dice Berlusconi

Dopo Mario Luzi questa settimana è toccata a Vauro, Paolo Rossi e alla trasmissione televisiva Report. Chi tocca Berlusconi e la mafia oggi, in Italia, non lavora. Sappiatelo.

di Sergej - mercoledì 19 gennaio 2005 - 14020 letture

Settimana di fuoco per gli esponenti istituzionali della Destra in Italia che hanno svolto un grande lavoro indefesso e a tutto campo. Dopo gli sfoghi nei confronti di Mario Luzi reo di aver sparlato di Berlusconi - la polemica, pare, era diretta contro Ciampi per la battaglia d’autunno della corsa al Quirinale - sono caduti nelle maglie degli indefessi censori rispettivamente: Vauro per alcune vignette contro i dirigenti della Rai, Paolo Rossi per un suo spettacolo proposto alla Rai in cui parlava di Molière che, come si sa, è un intellettuale comunista che satireggiava contro Berlusconi, e infine la trasmissione Report rea di aver detto che in Sicilia esiste la mafia.

Per il direttore di Raidue Ferrario la scelta di non mandare in onda il programma di Paolo Rossi è un’operazione di «pulizia linguistica»: espressioni poco educate avrebbero potuto disturbare la suscettibilità sua e degli spettatori.

Scrive Giulio Gargia (su www.megachip.info, 19 gennaio 2005):

"Ma la televisione ha un ruolo nella lotta alla criminalità organizzata ? Le polemiche su "Report" sollevate da alcuni esponenti della Casa delle Libertà sembrano riportare il dibattito ai giorni in cui parlare di mafia era scandaloso. «Sono convinto che anche la presenza di Ciampi a Napoli è frutto della Tv. Il fenomeno c’è se la tv ne parla. Ora però si è rotto il muro del silenzio - dice Ruotolo - certo, il monopolio attuale della Tv non favorisce il giornalismo d’inchiesta. Paradossalmente, nel tempo dell’invasione dei "reality", c’è poco realtà nei palinsesti. Per combattere la camorra, ci vorrebbero meno "reality" finti e più realtà vera sul piccolo schermo» chiede Rutolo.

Intanto la polemica continua.«Non c’è nessuna riparazione a Report, noi non dobbiamo riparare nulla» Lo ha detto il direttore di Raidue Massimo Ferrario, al termine dell’audizione in Commissione di Vigilanza a proposito dell’ipotesi di una puntata di "Punto e a capo", sui temi affrontati dal programma della Gabanelli contestato. «Non so neanche se questa puntata sulla Sicilia - ha aggiunto Ferrario - che era già prevista, andrà in onda la settimana prossima».

RealAudio - 55 byte
Report del 15/01/2005
La Mafia in Sicilia esiste ??? A voi l’ardua sentenza...

Del resto anche durante l’audizione Ferrario aveva detto « "Punto e a capo" è un programma di attualità con una rosa di argomenti sempre pronti. Si può tornare a parlare della giustizia o anche della mafia». A chi gli chiedeva, a margine dell’audizione, se il direttore generale aveva chiesto una puntata di riparazione, Giovanni Masotti ha spiegato a sua volta: «Non abbiamo ancora parlato ufficialmente con l’azienda. Lo farò da venerdì - ha aggiunto - dopo la puntata di giovedì dedicata al calcio». Il vicedirettore di Raidue ha chiarito di aver già fatto in passato una puntata sulla criminalità organizzata, ed ha spiegato anche che "non c’è al momento nessuna decisione" [...]".

Sui giornali, le dichiarazioni di fuoco di Totò Cuffaro, l’inquisito per mafia presidente (governatore?) della Regione Sicilia. Viviamo in uno strano Paese, in cui un inquisito per mafia pare ha più voce in capitolo di chi svolge il semplice lavoro di registrare la realtà mafiosa del nostro Paese. "Report" è stato sospeso, Paolo Rossi non può essere visto in tv.


- Ci sono 7 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Chi dice mafia dice Berlusconi
23 gennaio 2005, di : VitoG

Quella puntata rispecchia pienamente cos’è la Sicilia oggi, chi dice il contrario o non vive in Sicilia e non conosce le cose o vuole nascondere la verità... ma come ha detto Buscetta prima di morire: "la mafia ha vinto!"
    > Chi dice mafia dice Berlusconi
    26 gennaio 2005, di : Paolo.s

    Vince quella parte dello Stato che vuole la mafia. Che dal 1860 ha voluto una Sicilia da depredare (la Sicilia dopo l’unita’ ha pagato il doppio delle tasse di Lombardia e Piemonte) e dal 1950 una Sicilia serbatoio di voti a favore della reazione (qui persino noi bambini nati negli anni ’60 sapevamo chi dava i voti all’onorevole Andreotti a Palermo e a Catania: la stessa feccia che poi ha votato certi socialisti).
    > Chi dice mafia dice Berlusconi
    16 maggio 2006, di : Debora

    Avete tutti ragione, con una differenza:chi dice Italia dice mafia. Non è solo il governo corrotto ma tutta l’Italia è corrotta!Voi che dite?Mi piacerebbe sapere come interpretate quanto ho detto!
> Chi dice mafia dice Berlusconi
4 febbraio 2005, di : FRANCESCA

gli anni ottanta non hanno proprio insegnato nulla...le morti di Giovanni Falcone, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, Paolo Borsellino e tanti, tantissimi altri non sono servite a nulla?!...Gli italiani non possono continuare ad essere degli struzzi che infilano la testa sotto la sabbia! SVEGLIA!
> Chi dice mafia dice Berlusconi
6 febbraio 2005, di : Luzo

Un nome un programma: "Urlo: incivile boss"

Per dimostrare il titolo basta fare questo anagramma. In piu’ ne ho trovati altri due molto curiosi sul solito personaggio "Civis solo in burle" "Vile urli con Bossi"

> Chi dice mafia dice Berlusconi
17 febbraio 2005, di : ciccio

Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi. Era una furbata che permetteva di violare la legge, visto che allora era vietato a soggetti privati di possedere televisioni nazionali. Ma Berlusconi si mette d’accordo con Craxi che gli fa un decreto legge apposta.

E fin qui, lo sapevamo già...

Cosi’ Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma molti storcono il naso perché, essendo possibili solo 11 reti nazionali, e’ un po’ anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre. Non siamo nel Far West che il primo che arriva si prende tutto...

Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in difesa del pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse detenere tre reti nazionali, concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema al legislatore per una soluzione definitiva entro e non oltre l’agosto 1996. Arriva il 1996, scade nell’indifferenza generale la decisione della Corte Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre Tv.

Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto non potesse detenere più di due reti e che, finché non ci fosse stato un "congruo sviluppo" via satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto continuare a trasmettere via etere, quest’ultima decisione in palese contrasto con le decisioni della Corte Costituzionale che aveva deciso per un termine definitivo entro l’agosto 1996.

D’Alema, una volta diventato capo del governo, decide di risolvere la questione e indice una gara per l’assegnazione delle concessioni delle reti nazionali.

La commissione nominata dal Ministero e’ presieduta da un avvocato di Mediaset. Berlusconi si aspetta che finalmente possa detenere legittimamente, con un regolare mandato dello Stato, le sue tre reti e relative frequenze. Nel luglio 1999 si svolge questa gara d’appalto, per partecipare si richiedono requisiti spaventosi e sembra chiaro che nessuno riuscirà a scombinare i giochi.

Invece, colpo di scena.

Arriva un tipo con uno scatolone enorme pieno di documenti e dice: "Buon giorno sono Francesco Di Stefano di Europa 7, vorrei due reti nazionali, grazie."

Panico! E chi e’ questo? E’ pazzo?

No, non e’ pazzo, e’ il loro peggior incubo. Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote: "Le manca il certificato 3457!" "No e’ qui!" "Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue?" "Ne ho due, bastano?" Ma poi trovano la furbata: "Il bando di gara richiede di avere 12 miliardi di capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, può chiedere una sola Tv."

"Balle!" Risponde il signor Di Stefano, "dodici miliardi sono per concorrere non per ognuna delle due frequenze". Ricorre al Tar e poi al Consiglio di Stato e vince.

Insomma alla fine gli devono dare una concessione per una rete nazionale e presto anche una seconda perché ne ha diritto e a Berlusconi ne tolgono una, non che la debba chiudere, deve traslocarla sul satellite che ormai e’ ricevuto da 18 milioni di italiani.

Ma a questo Di Stefano non gli vogliono dare proprio niente.

Evidentemente lui deve essere uno che da piccolo lo allenavano ad abbattere i muri con la cerbottana perché avvia una serie di procedimenti giudiziari spaventosa. Ingiunzioni, diffide, cause penali, civili, regionali, Commissione Europea. E vince tutti i ricorsi, tutti gli appelli, tutte le perizie.

E alla fine arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002, sentenza numero 466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che:

- Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul satellite

- le frequenze resesi disponibili dovranno essere assegnate a Di Stefano!

L’avete sentito dire al telegiornale?

Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in questa storia e ci ha risposto con un lieve sorriso:

"Nonostante siano trascorsi ben nove anni dalla decisione della Corte Costituzionale, Mediaset continua a detenere e utilizzare appieno tre reti nazionali su un totale di sette concessioni assegnate sulle undici assegnabili (comprese quelle Rai). Il fatto che un soggetto, a cui e’ stata data una concessione (in concessione si da’ un bene pubblico, in questo caso le frequenze), non riceva poi materialmente il bene e’ un avvenimento che non ha precedenti al mondo.

Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta di due concessioni, una (Europa 7) l’ha ottenuta, per l’altra (7 Plus) c’e’ stato un diniego, in quanto non ritenuta idonea per la mancanza del requisito del capitale sociale. Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto esistente il requisito del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una seconda concessione, anche se il Ministro Gasparri prende tempo.

Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le trasmissioni, si e’ dotata di una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi di registrazione per le proprie eventuali produzioni, di una library di oltre 3000 ore di programmi e di tutto ciò che e’ necessario per una rete televisiva nazionale con 700 dipendenti.

Questa preparazione e’ stata necessaria poiché la legge stabilisce che, entro sei mesi dall’ottenimento della concessione, la neo-emittente ha l’obbligo di iniziare le trasmissioni.

Attualmente Centro Europa 7 e’ una società praticamente ferma, non ha alcun introito, poiché non e’ stata messa in condizione di operare, ma ha avuto, e continua ad avere, pesanti oneri per la gestione della struttura, l’adeguamento della library, l’adeguamento tecnologico, le ingenti spese legali, i costi dei dipendenti..."

Ma ora altro colpo di scena: Gasparri si sta muovendo per salvare Rete4. Il D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1, realizza in pratica un condono, riconoscendo il diritto di trasmettere a "soggetti privi di titolo" che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei, discriminando cosi’ le imprese come Europa 7 che hanno legittima concessione, il tutto sempre al fine di salvaguardare Retequattro.

Infatti, quest’ultima potrà continuare a trasmettere, in barba alla sentenza del ’94 e del 2002 della Corte Costituzionale e della legge 249/97, pur non avendo ormai da quasi quattro anni la concessione, mentre Europa 7 non potrà mai trasmettere, dimenticando che nel luglio 1999 c’e’ stata una regolare gara dello Stato per assegnare le concessioni, gara persa da Retequattro e vinta da Europa 7.

Si realizza quindi un ennesimo gravissimo stravolgimento del diritto.

In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) può continuare tranquillamente a trasmettere, e chi l’ha vinta (Europa 7), perde definitivamente tale diritto. Non vi sembra straordinario?

Travolti da un miracoloso afflato civico, i deputati del Polo bocciano alla Camera dei Deputati il decreto Gasparri proprio laddove vuol tagliare la gola a Europa 7.

E’ chiaro che le urla di Berlusconi di questi giorni sono anche per ricompattare i suoi, che se lo mollano adesso... Ora bisogna vedere cosa fa il Senato... e poi la legge deve tornare alla Camera...

E poi bisogna vedere se Ciampi la firma una legge del genere.

Saremmo all’oltraggio definitivo del concetto stesso di stato di diritto.

Un conto e’ fare una legge per non finire in galera, un conto e’ fare una legge per prendersi qualche cosa che appartiene a un altro. Si comincia cosi’ e poi si pretende il Jus Primae Noctis.

Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in questo momento si sta giocando una partita incredibile. Se questa legge passa quel che e’ tuo e’ suo.

Vedi tu se riesci a far girare questa mail.

Che secondo me anche solo se si sa in Internet un po’ li rende nervosi...

Che poi casomai gli viene di fare un altro passo falso...

Che internet non conta niente in borsa ma siamo comunque una decina di milioni...

    > Chi dice mafia dice Berlusconi
    26 febbraio 2005, di : Gianni Serio

    Avete rotto le scatole! se nevica troppo è colpa di Berlusconi se c’è la crisi economica è colpa di Berlusconi se c’è la mafia è colpa di Berlusconi Berlusconi è un mafioso ma non sarà forse INVIDIA?
    > Chi dice mafia dice Berlusconi
    7 dicembre 2006, di : www.guadagnaevendi.ws

    Io sono di sinistra ma secondo me sono minkiate che berlusconi è mafia,secondo me è uno dei tanti burattini della mafia ma almeno è stato l’unico ke ha fatto qualkosa per il sud e in particolare per la sicilia,anche se non era cambiato niente ma ora con prodi che non segue completamente i principi della sinistra per noi siciliani in particolare la vita è difficile,e per i giovani sopratutto non ce niente ne lavoro ne un passatempo ne niente e uno come deve campare?evviva che si è costretti ad andare a rubare!Però mai nessuno ne parla,certo per adesso i casini che ci sono a Napoli sono importanti,ma di qui non se ne sente mai parlare e poi dicono che l’omertà è la rovina dei siciliani ma fatemi il favore!!!
Chi dice mafia dice Berlusconi
23 luglio 2007, di : bambi

qui in sicilia adesso c’è un traffico pauroso di scorie che vengono dal nord e dall’estero, e tutto questo è causato dalla cosidetta ECOMAFIA. praticamente la mafia ci sta condannando tutti a morte sicura per cancro e leucemia. Date un occhiata, siciliani e non a dati istat che confermano come nelle province di Enna e caltanissetta ci sia un numero di morti per cancro e leucemie che supera persino Milano e Marghera!!! E NESSUNO IN TV NE PARLA!!!!Stiamo morendo come agnellini al macello!!
Chi dice mafia dice Berlusconi
29 dicembre 2007, di : GIUSEPPE

LA MAFIA HA VINTO CON LA MORTE DI BORSELLINO E FALCONE.NON SE NE PARLA PIU’ PERCHE’ NON C’E’ PIU’ NESSUNO CHE HA IL CORAGGIO DI FARLO,ORAMAI...NON SI MOSTRA E’ SILENZIOSA,HA INVESTITO I SOLDI SPORCHI IN BANCHE ,AZIENDE(berlusconi)....E CONTINUA A FARLO INDISTURBATA RECICLANDO DENARO SPORCO PROVENIENTE DAGLI AFFARI ILLECITI(specialmente il traffico di droga che e’ arrivato in italia a livelli macroscopici)LA MAFIA E LA POLITICA OGGI PIU’ DI PRIMA VANNO DI PARI PASSO....PERCHE’ LA MAFIA NON E’ SOLO QUELLA CHE UCCIDE...LA MAFIA E’ IL POTERE... LA MAFIA E’ IL DENARO...E’ PER QUESTO..CHE NON VERRA’ MAI SCONFITTA..!DIRE CHE LA MAFIA VERRA’ SCONFITTA E’ COME DIRE CHE NEL MONDO NON CI SARANNO PIU’ GUERRE,NON CI SARA’ PIU’ CHI MORIRA’ DI FAME,NON CI SARANNO PIU’ RICCHI E POVERI...ECC..ECC...GIUSEPPE D’ERRICO
Chi dice mafia dice Berlusconi
31 dicembre 2009, di : Giona2

C’è sempre da ricordare la ricerca che la Lega Nord commissionò ad un investigatore svizzero per scoprire da dove provenivano i soldi dell’impero berlusconiano. L’intervista all’investigatore ticinese (4 parti) si trova qui http://www.youtube.com/watch?v=-j-ChQPVwBg La cosa buffa è che appena la Lega ebbe la prova della "mafiosità" dell’impero berlusconiano (proclamata anche da Bossi) corse subito ad allearsi con Berlusconi.