Castelli "per aria"

Meno male che c’è la poesia, altrimenti non saprei come dirlo...

di Francesco Chiantese - mercoledì 9 marzo 2005 - 3948 letture

Il Ministro Castelli è un Cojone. E’ corretto che io lo dica? Sì. O meglio, non sarebbe corretto, ma egli stesso mi autorizza a questo linguaggio inappropriato. Perchè se un Ministro può sostenere ancora che "...in Iraq non c’è guerra perché non sono ben definiti i ruoli dei belligeranti..." e che "se si può definire quella in Iraq guerra, allora io vi dico che è più guerra quella che si sta tenendo a Napoli...", allora io posso dire, senza sentirmi troppo fuori luogo che il Sig. Castelli Ministro di questo governo tutto italiano è un cojone. E nel dirlo, invito tutti a fare attenzione, non uso il "coglione" che tutti conosciamo appartenere al vocabolario italiano, ma proprio il "cojone"...aggettivo ben evidentemente appartenente al mondo alto della poesia.

La poesia, dice qualcuno, è qualcosa che si usa quando il sentimento da comunciare è più grande dello stesso linguaggio che abbiamo a disposizione; ed io vi assicuro che, dopo la trasmissione "ballarò" di stasera (8 marzo)la vergogna e lo sdegno,benchè anche le precedenti uscite del Castelli ci abbiano ben temprato, non accettano di essere comunicati con termini comuni da vocabolario.

E’ lecito sentire un ministro lanciare accuse, che si intendevano velate ma che date le capacità oratoriali del suddetto apparevano evidenti, contro una giornalista che invece di starsene comodamente in albergo come altri "colleghi" fanno se ne va a cercare una notizia, per documentare una guerra in cui questo governo ci ha coinvolti, la quale è stata sotto sequestro, e per la cui liberazione è morto un agente dei servizi segreti dello stesso governo a cui il ministro deve di essere stato disseppellito dal limbo politico a cui apparteneva? No. Non è lecito.

Andiamo. In questa Italia che ha bisogno di martiri da celebrare, in cui da oramai un mese non si parla di politica interna (ma ahimè, ahinoi in cui si fa politica interna...in un certo qual modo...), credo che politic ed opinionisti di sorta stiano pisciando fuori dal vaso. Ops...anche questo non si può dire? Si può, si può...si può dire quasi tutto quando si è legittimati a sbagliare da un’intera classe politica.

Si passano serate a decidere che rapporto c’è stato tra la Sgrena ed i suoi carcerieri; ci si gratta dalla faccia le lacrime con tanta velocità, per capire quali siano stati gli sbagli di Calipari; si sostiene che è colpa de Il manifesto e del compagno di Giuliana che hanno fatto pressioni per non avere un bliz armato...e si considera politicamente non corretto, fuoriluogo, un’inutile polemica sostenere che alla base di quanto è successo c’è un’unica vera riflessione da fare Ma che cazzo ci siamo andati a fare in Iraq? Non si può dire? Si può...si può.

Perchè stasera è stato anche sostenuto dall’ambasciatore americano in Italia, con plausi del suddetto ministro, che "è normale che ad un posto di blocco si spari alla macchina per fermarla, senza dare troppi preavvisi..." Infatti. E’ verissimo. E’ normale. Sono mesi che lo diciamo! Il problema è che la cosa che non è normale è il fatto che si scavalchi completamente qualsiasi convenzione internazionale sull’uso delle armi con tanta normalità. E’ anormale che un ministro accetti che sia normale sparare su degli inermi solo perchè siamo in guerra. Pardon. In Missione di pace, mi scuso, mi sono lasciato prendere la mano.

Prima di qualsiasi cosa dovremmo provare a riconoscere chi siano i responsabili di questa guerra, o almeno dovremmo riconscere che è una guerra.

L’Iraq non è Napoli per almeno tre motivi (gli altri trovateli da voi, e quelli che vi sembrano banali e stupidi raccontateli a Castelli, che gli sono sfuggiti..):

- il primo è che in Iraq sono le truppe di altri paesi ad essere impiegate in azioni di polizia (cerco di rientrare in termini di correttezza, non si sa mai uscendo dal mio paesino con la mia polo trovassi un posto di blocco...) ma queste ultime sono svolte da un paese alleato con gli occupatori di quei territori;
- il secondo è che chi è alleato con un camorrista, a Napoli, è riconosciuto come "complice"...non come pacificatore;
- il terzo è che a falluja non c’è Margellina; e lasciatevelo dire da un napoletano, c’è la sua bella differenza.

JPEG - 17.2 Kb
Breve deduzione...
vignetta di Natalino Balasso www.natalinobalasso.net


- Ci sono 1 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> Castelli "per aria"
2 ottobre 2005, di : I miei bump

E’ tutta una questione di "bump".. ogni volta che lo accendo o lo spengo me lo fa.. mi sono laureato per capirci, ma non so cosa farci fare se non fa più "bump".. eppure l’intelligenza non mi manca! alla fine credo che ci attaccherò una chitarra.. (no, l’arpa no!)