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Carcere. Ogni detenuto costa 300 euro al giorno

"Si parla tanto di sicurezza sociale e di paure generalizzate. Si critica l’indulto, si mettono telecamere in tutte le città, si stanziano fondi per la “sicurezza” e poi quando c’è la possibilità di operare concretamente per la cultura della legalità, non si fa nulla..."

di Adriano Todaro - giovedì 20 dicembre 2007 - 4009 letture

Ogni detenuto, in carcere, costa allo Stato circa 300 euro al giorno. Lo stesso detenuto, fuori, alloggiato presso l’associazione “Un tetto per tutti”, solo 8 euro.

Si parla tanto di sicurezza sociale e di paure generalizzate. Si critica l’indulto, si mettono telecamere in tutte le città, si stanziano fondi per la “sicurezza” e poi quando c’è la possibilità di operare concretamente per la cultura della legalità, non si fa nulla. E’ un po’ questo il messaggio che è stato lanciato a Milano, ieri, da 23 associazioni ed enti non profit che si occupano di carcere. Il terminale della protesta era il Comune di Milano che non ha rinnovato − secondo quanto denunciato dalle associazioni – gli stanziamenti per due progetti a favore di ex detenuti. Si tratta di “Un tetto per tutti” che offre un posto-letto a chi esce dal carcere e non sa dove andare e “Puntoacapo” che cerca di orientare i detenuti nella ricerca di un lavoro.

Il risultato del mancato finanziamento ai progetti è che le stesse cooperative che gestiscono questi servizi, pur di mandare avanti il progetto, hanno dovuto sborsare di tasca propria i soldi. Piccata la risposta dell’assessora alle Politiche sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli: “Non è vero. Per il 2007 abbiamo confermato i fondi dell’anno precedente… Prima di criticarmi potevano consultarmi per chiarire la situazione”. All’assessora risponde don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana: “Qui ci troviamo di fronte ad un tipico caso in cui il mondo non profit toglie le castagne dal fuoco al Comune che non fa il suo dovere, ma ci sentiamo anche in diritto di alzare il dito per richiamarlo ai suoi compiti”. Molto critico nei confronti dell’Amministrazione comunale anche Corrado Mandreoli, responsabile del Dipartimento politiche sociali della Cgil: “Con la Giunta Moratti, l’Osservatorio carcere e territorio è stato convocato solo una volta.

Di fatto il Comune di Milano si sta tirando indietro. E’ criminale il fatto che non senta il bisogno di confrontarsi con le associazioni che da anni si occupano di carcere e di lavorare con loro per portare avanti i progetti di inserimento sociale”.


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