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Caccia all’autore: R. Rever

Qui si apre una piccola caccia al tesoro, o meglio - all’autore. Chi si nasconde sotto il nome di R. Rever?

di Sergej - mercoledì 8 aprile 2020 - 3443 letture

Qui si apre una piccola caccia al tesoro, o meglio - all’autore. Chi si nasconde sotto il nome di R. Rever? È lo stesso curatore editoriale accreditato nei libri editi da Malipiero? ovvero Umberto Reverberi Riva?

Nel risistemare in queste lunghe giornate casalinghe la mia libreria, sono incappato in una serie di romanzi letti nella mia infanzia. Che mi hanno all’epoca divertito, emozionato, tanto da spingermi ad acquistare tutti i romanzi di Rever che riuscivo a trovare - credo che allora fosse il mio pusher la piccola sezione libri dell’Upim del paese in cui abitavo, ma di questo non sono più sicuro: sono passati cinquant’anni. E che oggi ho ritrovato nei nitidi colori di quegli anni: siamo agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso e le strade allora erano ancora affollate di gente, non c’era stata la crisi petrolifera che avrebbe di lì a poco mandato tutti a piedi... Il mondo di Rever non è il mondo di John Wayne, è già il mondo post-Texas (nel senso del fumetto) e post-Vietnam: un mondo in cui gli indiani e i bianchi buoni combattono contro i bianchi cattivi e imperialisti (gli inglesi, salgaraniamente e in parte per reminiscenza bellica - la "perfida Albione...").

rever300px Nel pubblicare la serie dei romanzi targati R. Rever, l’editore Malipiero accampa la storia del “manoscritto ritrovato” e tradotto per il pubblico italiano. Operazione fin troppo scoperta e sorridente.

L’editore Malipiero dice: "R. Rever, scrittore americano e cronista di un autorevole quotidiano di Filadelfia nella seconda metà del secolo scorso, è l’autore di un lungo manoscritto rinvenuto fortunosamente non molti anni addietro e riguardante una serie di affascinanti avventure nell’ambito della guerra di secessione, che pare sia stata seguita da Rever come giornalista e dallo stesso vissuta nelle vesti di guerrigliero sudista. Da questo manoscritto la nostra Casa Editrice ha già tratto tre volumi di grande successo: Il colonnello Jo, Il grande giuoco, e La strada dell’oro. Pure dello scrittore americano vengono ora per la prima volta dati alle stampe due volumi dedicati agli Indiani del Canadà, al periodo delle guerre sanguinose tra quella Colonia - allora francese - e la Nuova Inghilterra: Tam tam di guerra nel Canadà, e Lo sperduto del Labrador, seguito ideale del primo. I due romanzi, pur elaborando elementi della storia, varcano le anguste impalcature del romanzo cosiddetto storico, rappresentando l’epopea di tre popoli: due di pionieri, di conquistatori, di colonizzatori, e il terzo di indomiti guerrieri che difesero palmo a palmo la loro terra, la terra dei loro avi, non disdegnando, pur di raggiungere il loro scopo supremo, compromessi di ogni specie, azioni subdole, viltà e massacri" (p. 2 a: Lo sperduto del Labrador, edizione 1973, ma copyright dichiarato 1969).

L’editore presenta in questo modo la collana:

“Tutti i capolavori della letteratura per ragazzi finora presentati nella nostra Collana hanno - appunto perchè qualche tempo deve passare affinchè un’opera venga incondizionatamente posta tra i capolavori - un leggerissimo sapore di passato, per lo più prossimo, ottocentesco. Una simile atmosfera non fa che aumentare, se è lieve, la suggestione di un romanzo, anzichè appesantirlo, ed è per questo che mai abbiamo pensato di rimaneggiare un testo nell’intento di renderlo ‘moderno’, ma semmai di porre in risalto le sue genuine caratteristiche, fine al quale in maniera ancor più scoperta mira la rinnovata veste dell’edizione e il carattere delle illustrazioni. Ma una lecita maniera di ringiovanire un’ormai sfruttata produzione ottocentesca esiste, ed è quella di un’accurata ed approfondita ricerca di opere e di testimonianze inedite. Sotto questo aspetto i romanzi di Rever aprono veramente - per la novità del contenuto e la veridicità degli avvenimenti - un nuovo orizzonte al romanzo avventuroso” (p.2, cit.).

Il risvolto di copertina riprende un po’ tutti questi motivi. Con la precisazione che il manoscritto si dice “rinvenuto fortunosamente nella vecchia biblioteca di un Governatore” (collana Galleria dei grandi romanzi, numero 54 della serie).

Umberto Reverberi Riva, allo stato attuale delle ricerche fatte [1], risulta aver curato la traduzione e l’adattamento per l’editore Malipiero di alcuni romanzi di Jules Verne:

- I figli del capitano Grant (1955, 1969)

- Dalla Terra alla Luna (1957, 1969, 1973)

Un romanzo attribuito a Eugene Cormon:

- La gerla di papa Martin (1966)

E la serie di romanzi targati R. Rever:

- Il grande giuoco (1955, 1969)

- La strada dell’oro (1955, 1969)

- Il ‘colonnello’ Joe (edito da G.M. Nettunio Omnia nel 1955; poi da Malipiero: 1955, 1969)

- Tam tam di guerra nel Canada (1956, 1973)

- Lo sperduto nel Labrador (1956 Malipiero; 1968, stampato dalla palermitana Cusimano: nel 1969 da Malipiero, e poi nel 1972, 1973)

In OPAC Umberto Reverberi Riva risulta autore di un breve saggio "L’ Eurafrica e le nuove generazioni" (contenuto in: Africa italiana : pubblicazione mensile dell’Istituto fascista dell’Africa italiana) evidentemente risalente al suo periodo giovanile. Mentre a lui, nel dopoguerra, sono attribuiti: I pionieri della Luisiana (Malipiero, 1959; sono 83 pag. illustrate).

Di Umberto Reverberi Riva non sappiamo molto. Fu giovane direttore di una rivista bolognese, L’Architrave, attorno al 1940 e fino alla primavera del 1942 [2], rivista che ebbe una vita breve e contrastata con il regime.

Ma d’altra parte, Rever R. non rimanda fin troppo al cognome Reverberi Riva?

Qualcuno ci può dare una mano a riempire i pezzi mancanti del puzzle?


Aggiornamento: 5 maggio 2020

Ringrazio le molte email giunte. Possiamo assodare che in effetti R. Rever è lo pseudonimo usato da Umberto Reverberi Riva. Come ci è stato segnalato da G.A., cercando sulla Biblioteca centrale di Firenze i libri di Rever sono tutti attribuiti a Reverberi Riva. Ci piacerebbe trovare altre notizie su quest’autore.

En passant, di un altro autore della mia infanzia, C. Gallson (Buffalo Bill e il duello con Mano Gialla ecc_) abbiamo nel frattempo scoperto che la C. sta per Clem - dunque Clem Gallson -, ed era lo pseudonimo di Clementina Galli. Lei usò anche altri pseudonimi: Pamela Sampson (La piccola Desdy cresce, Malipiero), Sara Gills (Lontana per amore, Malipiero), Isabelle Cartier (Indossatrice per un giorno, Malipiero), M. Williams (Ritorno alla terra, Malipiero), B. Lilas (Mirella e il tesoro dei Sarbruch, Malipiero), ecc_. Anche di lei vorremmo avere maggiori informazioni...


[1] Fonte: http://www.librinlinea.it/search/autore/Reverberi%20Riva,%20Umberto

[2] Fonte: https://www.storiaememoriadibologna.it/architrave-l-249-organizzazione


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