” CI RIGUARDA TUTTE”, IL 13 DICEMBRE TUTTE A ROMA. CHIESTO ANCHE UN INCONTRO ALLA MINISTRA CARFAGNA, CHE NON RISPONDE
“Il 13 dicembre tutte a Roma”. Spostata la data della Marcia su Roma contro il decreto Carfagna. Le prostitute di tutta Italia sfileranno a Roma il 13 dicembre prossimo. Il coordinamento Sivja Rivera si incontrerà a Torre del Lago il prossimo 8 novembre per dare mandato ufficiale a Regina Satariano per la parte organizzativa dell’ evento. La necessità di spostare la data è stata necessaria per vicinanza di due manifestazioni, quella del 22 novembre per i diritti delle donne, che avrebbe inevitabilmente portato via risorse umane. La marcia su Roma sotto le finestra della ministra del decreto anti prostituzione che coinvolge migliaia di donne e trans che svolgono il mestiere più antico del mondo, data la sua importanza, coinvolgerà il mondo politico che difende i diritti delle persone, tutte le varie associazioni Glbt, i vari movimenti che si occupano della riduzione del danno e le unità di strada presenti nel territorio nazionale. A Roma, infatti, sfileranno anche i camper che servono proprio per contattare le “sexy workers” ed informarle sui loro diritti , sulla salute e sulle prevenzione. “Negli ultimi tempi in Italia si è creato un pericoloso clima di intolleranza nei confronti delle persone che si prostituiscono e più in generale verso tutti coloro che, secondo campagne politiche ben orchestrate, metterebbero in discussione la sicurezza dei cittadini”. Questa l’opinione della massima esponente del movimento a tutela dei diritti delle prostitute. “L’allarme sociale – prosegue Regina Satariano - , diretto da abili esperti, è andato crescendo fino al punto da creare capri espiatori verso i quali indirizzare l’insicurezza e la paura della gente e la sicurezza tanto invocata si è ritorta contro quei soggetti che di essa non ne hanno mai avuto garanzia, nei confronti dei quali sono aumentate a dismisura aggressioni, violenze, discriminazioni di ogni sorta con il tentativo di far rientrare tutto questo in normali, endemici e scontati atti di violenza metropolitana, sottacendo volutamente sull’origine razzista, sessista, omo-transfobica di questi atti”. “Sulla paura e sull’insicurezza si è costruita e portata avanti tutta la campagna elettorale e quando questa è finita, i problemi si sono ripresentati tutti peggio di prima. Lungi dal risolverli, senza comprenderne le cause si cerca di eliminarne gli effetti con l’unica ricetta possibile per questo governo che sembra essere quella di nascondere i problemi, renderli invisibili come si sta tentando di fare con la prostituzione. E, mentre molti si sono cimentati a trovare soluzioni, tutti si sono dimenticati di interpellare le persone direttamente interessate che, forse, avrebbero potuto suggerire possibili alternative”. In un paese moralista come l’Italia chiedere il parere delle prostitute sarebbe stata pura fantascienza. “Il disegno di legge del Ministro delle Pari Opportunità è il degno prodotto delle storture italiane, lontano da offrire soluzioni e soprattutto opportunità, teso invece a reprimere, moralizzare e nascondere”. Si perchè secondo Regina togliere le prostitute dalla strada significa chiuderle in case, dove fuori dagli occhi vigili delle persone e delle Forze dell’Ordine i criminali sarebbero più liberi di sfruttarle. Il DDL della Carfagna, e questo è il parere sia di Regina che di tutte le appartenenti del vasto mondo della prostituzione, “non tiene inoltre in considerazione l’esperienza di tutte quelle persone (trans, donne, uomini) che hanno scelto liberamente di vendere prestazioni sessuali e i bisogni di tutti coloro che esercitano la prostituzione per vivere o sopravvivere”. In Italia ci sono circa 15.000 transessuali che resterebbero senza mezzi di sussistenza e tantissime donne che attraverso la prostituzione, riescono a mantenere famiglia e figli. “Il DDL – e questa è la voce di partiti e sindacati - attacca e lede i principi di libertà, i diritti delle persone coinvolte, la salute e la sicurezza di migliaia di persone e soprattutto offende la dignità di coloro che la prostituzione vogliono esercitarla”. Per non parlare della non considerazione della conoscenza e dei saperi di quanti, operatori, volontari, associazioni, lavorano nel campo da molti anni, la cui esperienza sarebbe stata fondamentale nell’affrontare le tematiche legate alla prostituzione. Il Coordinamento Transessuale-Transgender Sylvia Rivera, che raggruppa le principali associazioni transessuali italiane dopo aver discusso e dibattuto sui problemi che tale DDL pone, riprendendo lo slogan “ci riguarda tutti/e” invita a un confronto tutte le realtà direttamente o indirettamente coinvolte, sostenendo con altre realtà associative, movimenti, partiti, singole/i, la proposta di una manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 13 Dicembre. “ Abbiamo chiesto un incontro ufficiale con la Ministra Carfagna – conclude Regina. Ma, per ora il silenzio la fa da padrone. Dalla Ministra nessuna risposta.
Letizia Tassinari
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