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Arnaud Montebourg “Votez pour la Demondialisation” (Flammarion)

La sinistra si interroga sulla globalizzazione e comincia a delineare politiche limitative

di Emanuele G. - martedì 2 agosto 2011 - 4306 letture

Arnaud Montebourg è un deputato di Marsiglia appartenente al Partito Socialista Francese. E’ considerato uno degli astri nascenti del socialismo transalpino tanto da candidarsi alle primarie che sceglieranno da qui a qualche mese il candidato socialista da opporre a Sarkozy.

E’ un libro agile messo in vendita all’incredibile somma di euro 2! Neanche novanta pagine. Mi sovviene – a proposito – quanto ripetevano gli Enciclopedisti francesi del settecento. Per comunicare alla gente non c’è bisogno di redigere libri corposi, ma semplici libretti. Insomma, meglio l’essenzialità piuttosto che la complessità della riflessione.

Ma attenzione! Non fatevi trarre in inganno dalla foliazione striminzita del libro. Vengono posti tanti e tali problemi da rimanere spesso basiti quanto disorientati. Si inizia con un breve e significativo viaggio attorno al mondo per incontrare precari, donne sole, agricoltori impoveriti e quanti sono da considerare le vere vittime della globalizzazione. Globalizzazione che ha provocato un generale impoverimento del globo. Su questa terra siamo dei disoccupati al Nord e degli schiavi al Sud. Noi cittadini della terra siamo stati traditi dalle elite che si sono occupate di trarre vantaggio da un globalizzazione selvaggia e senza regola. Dimenticando il loro dovere di dare un avvenire a tutti noi. Anche le ideologie di “sinistra” hanno tradito. O si sono fermate inebetite oppure hanno partecipato alla deriva generale del mondo.

Pertanto c’è necessità di creare un protezionismo moderno, verde ed europeo. E’ la sola possibilità che abbiamo per svincolarci dall’abbraccio mortale della globalizzazione. Insomma bisogna de-globalizzarci se vogliamo riprendere il senso della nostra esistenza e della nostra storia. L’urgenza di creare un progetto per il cambiamento ecologico è quanto meno impellente. Progetto che deve mettere in campo delle iniziative semplice che permettano anche di ricucire la cesura sempre più marcata fra chi governa e chi è governato. Verso la fine del libretto Montebourg critica le scelte economiche della Germania in quanto hanno indebolito la posizione dei percettori di reddito dipendente per avvantaggiare il capitalismo. Il libro termina con delle proposte molto sensate tese al rilancio della vittima numero uno della globalizzazione. Ossia l’Europa. A tutt’oggi un deserto sociale ed economico.

Un libricino tenue tenue che infligge a tutti noi un severissimo atto di autocritica in quanto abbiamo perso il giusto senso delle cose per lanciarci all’inseguimento della nostra distruzione.


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