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Addio a Sebastiano Tusa

di Redazione - domenica 10 marzo 2019 - 4106 letture

Scrive l’archeologo Italo Giordano: "10 marzo 241 a.C. La battaglia delle Egadi. Grazie a Sebastiano Tusa si scoprirono i rostri di bronzo con i quali le navi romane speronarono quelle cartaginesi determinandone la definitiva sconfitta, la fine della I guerra punica e il passaggio della Sicilia nella sfera politica romana. Oggi, una triste coincidenza ha legato lo scopritore dei rostri a quell’evento storico dell’antichità. Sebastiano Tusa sarà ricordato per il suo profondo impegno per la ricerca".

E’ solo uno dei tanti ricordi che stanno circolando in queste ore sul web (ovviamente su Facebook, ma anche sui giornali nazionali e dell’isola) in seguito alla scomparsa di Sebastiano Tusa, vittima di un incidente aereo (il volo Ethiopian Airlines 302, partito da Addis Abeba e diretto a Nairobi, dove l’assessore avrebbe dovuto prendere parte ad una conferenza internazionale organizzata dall’UNESCO. Con lui altri 148 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio).

Sebastiano Tusa aveva un curriculum di studioso di prim’ordine. Sua "La Sicilia nella preistoria" edita da Sellerio nel 1983 (seconda edizione nel 1999), punto di riferimento per tutti gli studiosi del settore. Le ultime cose da lui scritte le avevamo lette nel volume collettaneo "Storia mondiale della Sicilia" edito da Laterza, a cura di Giuseppe Barone. Veniva da una famiglia di archeologi: suo padre Vincenzo (morto il 5 marzo di dieci anni fa) era stato anche lui uno studioso archeologo ed accademico.

Da assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia, succeduto da circa un anno a Sgarbi, avrebbe potuto fare molto per la Sicilia.


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Taormina - Sebastiano Tusa al TaoBuk, il 24 giugno 2018 - Foto Girodivite


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