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Addio a Dick Fosbury

L’atleta che inventò il salto in alto di schiena.

di Piero Buscemi - mercoledì 15 marzo 2023 - 2053 letture

Chi non si è cimentato, almeno una volta, sin dai tempi della scuola durante l’ora di ginnastica, a eseguire il salto in alto, come una sorta di prova personale con se stessi ed esempio di disquisizione metaforica dei superamento di un "ostacolo"?

La prudenza non era mai troppa. La paura di trasformare un gesto atletico in un motivo di ilarità incontrollata da parte del resto della scolaresca, era sufficiente giustificazione di tentennamenti, passi centellinati e ripetuti a memoria, strane smorfie e gesticolazioni rubate alle immagini televisive.

Alla fine, si abbandonavano gli indugi e una corsetta leggera e felpata ci avvicinava all’asticella che appariva sempre troppo alta e insormontabile. Lo stile era quello che era, pretendere anche questo era velleitario. Si finiva sempre con un movimento goffo e improvvisato e, nelle occasioni eccezionali, nello scavalcamento dell’asticella rigidamente di pancia, perché l’ipotesi di poterlo fare di schiena, era pura illusione.

Quel gesto però, lo scavalcamento di schiena appunto, era qualcosa di magico e armonico. Un’eleganza prestata al gesto atletico. La nostra Sara Simeoni con le sue leggendarie sfide contro la tedesca dell’est Ackermann dalla inimitabile canottiera blu e la DDR in risalto, ci aveva conquistato e appassionato a tal punto che, riuscire almeno una volta a ripetere quel gesto, sarebbe stato un ricordo che ci saremmo trascinato negli anni.

L’inventore di questa tecnica innovativa e futuristica è stato Dick Fosbury, l’uomo che ha rivoluzionato il salto in alto, consentendo a questa disciplina l’evoluzione dei risultati impensabili fino alla sua comparsa sulle piste di atletica. A Città del Messico nel 1968, l’epica edizione del pugno di Tommy Smith e John Carlos, l’atleta statunitense si aggiudicò la medaglia d’oro con il titolo di campione olimpico saltando la misura di 2,24 metri, che fu anche record olimpico.

Da quel momento in poi, la storia di questa disciplina olimpica non sarà più la stessa. I record, destinati come sempre a essere superati, si sono susseguiti negli anni e, oggi grazie anche a questa tecnica di salto che ha preso proprio il nome di "fosbury", si è arrivati a superare i 2,45 metri, ad opera del cubano Javier Sotomayor che realizzò la misura nel 1993.

Il mito di Dick Fosbury fu alimentato anche dal suo ritiro l’anno successivo del suo trionfo a Città del Messico, quasi a voler rendere più mistico il suo passaggio nella storia di questa disciplina, con il mero obbligo di aprire la strada a nuove frontiere e altezze per poi uscire di scena.

Dick Fosbury era nato a Portland il 6 marzo 1947, dove è deceduto il 12 marzo 2023 a 76 anni.

LA VITTORIA NELLA FINALE OLIMPICA


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