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AIDS: una battaglia che si può vincere

Quattro semplici lettere che, per milioni di persone, si trasformano in una vita segnata da malattia ed emarginazione. (A cura di ActioAidItalia)

di Redazione - mercoledì 7 dicembre 2016 - 5303 letture

AIDS è un acronimo che sta per Acquired immune deficiency syndrome, in italiano sindrome da immunodeficienza acquisita. Quattro semplici lettere che per milioni di persone nel mondo implicano esistenze segnate per sempre dalla malattia e dall’emarginazione. Questo è l’AIDS.

Le statistiche

In tutto il mondo, si stima che ci siano circa 36 milioni e 700mila persone, di entrambi i sessi e di tutte le età, che vivono con l’HIV/AIDS. La maggior parte di loro, per la precisione 34 milioni e 900mila persone, sono adulti di età superiore a 15 anni, distribuiti in maniera pressoché uguale tra uomini e donne.

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Fatto un semplice calcolo, dal totale avanzano un milione e 800mila unità circa. Questo è il numero di bambini e di ragazzi (età inferiore a 14 anni) che al giorno d’oggi vivono con l’HIV/AIDS.

Sempre nel 2015, un milione e 100mila persone sono deceduti per cause legate all’HIV/AIDS. Di questi, 110mila erano bambini e ragazzi, di ambo i sessi, di età inferiore a 14 anni.

La diffusione della malattia

Del totale delle persone affette da HIV/AIDS, quasi il settanta per cento vive nell’Africa subsahariana. Per la precisione: 19 milioni in Africa meridionale e in Africa orientale; sei milioni e mezzo in Africa centrale e in Africa occidentale.

Nel 2015, nella sola Africa subsahariana ci sono stati circa 800mila decessi.

Altre zone del mondo dove l’HIV/AIDS è molto diffusa sono l’Asia e il Pacifico (cinque milioni e 100mila persone) e l’America Latina (circa due milioni di persone).

Cose da sapere sull’AIDS

HIV e AIDS non sono la stessa cosa. L’HIV è il virus che causa l’AIDS. Una persona diventa malata di AIDS quando l’infezione da HIV supera una certa soglia. Le persone HIV positive non sono malate di AIDS ma sono destinate a diventarlo se non ricevono gli opportuni trattamenti. Scambio di fluidi corporei infetti: questo è l’unico modo in cui si trasmette l’HIV (e non l’AIDS). Per fluidi corporei infetti s’intedono sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali, latte materno. L’AIDS comporta un indebolimento progressivo e inevitabile del sistema immunitario. Quando l’AIDS è a uno stadio avanzato, il decesso della persona avviene per il sopraggiungere di altre malattie, come cirrosi epatica e tubercolosi.

Cosa possiamo fare

I numeri parlano di un’emergenza. Ma si tratta anche di un’emergenza contro la quale possiamo fare tanto. Perché la diffusione dell’AIDS nel mondo può essere combattuta. Per riuscirci, bisogna: Assicurare a tutti i necessari trattamenti con i farmaci antiretrovirali; Mettere in atto campagne d’informazione sui rischi legati all’HIV/AIDS e sulle modalità per prevenire il contagio.

Le soluzioni, apparentemente, sono semplici. Ma i Paesi più poveri del mondo non se le possono permettere.

DATI: Unaids.org (i dati fanno riferimento al 2015)


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