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AGLI ULTIMAVERA IL PREMIO DELLA CRITICA A“VOCI PER LA LIBERTA’ – UNA CANZONE PER AMNESTY 2008”

di CinicoPress - giovedì 31 luglio 2008 - 4341 letture

Gli Ultimavera conquistano la giuria di Villadose e il successo è doppio

“Famiglia in rovina chiudete la porta
Visione distorta elettricità
L’orgoglio è la forza che porta la guerra
Potenza e controllo non mancano ma

Un piatto si spacca sul muro
Silenzio di tomba non fiata nessuno
Gerarchico torna il silenzio
Lo spazio dà un senso di tranquillità…”
da “Spostamenti di massa” - Ultimavera

Con il brano “Spostamenti di massa” gli Ultimavera hanno partecipato, domenica 20 luglio 2008, alla finale della XI edizione del premio “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, aggiudicandosi, con voto unanime della giuria di esperti, lo speciale premio della critica, che va ad aggiungersi al premio web vinto a maggio.
“…Abbiamo scelto di partecipare al concorso con “Spostamenti di massa”, una canzone che tratta di diritti umani a livello microsociale. Puntando l’attenzione su certe dinamiche “domestiche”, volevamo evidenziare come molte volte i diritti umani vengano meno poiché già all’interno del nucleo familiare mancano le basi per il rispetto reciproco…” Ultimavera

Una vittoria densa di significato, quella di domenica, assegnata da una giuria composta da esperti del settore, tra i quali Federico Guglielmi del Mucchio Selvaggio, Riccardo Noury di Amnesty Italia, Valeria Rusconi di Rolling Stone e Roberta Barberini del Mei, e conseguita su un palco prestigioso, davanti ad una folta platea e accanto ad artisti del calibro di Paolo Benvegnù e dei Subsonica - che hanno ritirato il Premio Amnesty Italia 2008, vinto con il brano Canenero.

ULTIMAVERA
Residenti in provincia di Frosinone, sono nati alla fine degli anni Novanta come band che riproponeva e reinterpretava pezzi dell’underground italiano. Nel 2002 hanno cominciato a comporre brani propri, autoproducendo, nel 2005, l’ep d’esordio “Ultimo numero primo”; nel novembre 2007, per la CinicoDisincanto di Fabrizio Brocchieri, hanno pubblicato “Dimore”. Il secondo progetto, tuttora in promozione, nasce come naturale proseguimento concettuale del primo, ma è soprattutto un chiaro esempio della ricerca, strenua e senza sosta, di un sound caratteristico, basato sulla convergenza di ritmo pulsante e testi immaginifici, impegno e non-senso, ironia immediata e colta intelligenza. Realizzato con la produzione artistica di Clei Lombardi e la pre-produzione di Roberto Vernetti, è testimonianza di un’evoluzione-intreccio che, attraverso il virtuosismo della parola, pone l’attenzione sul riflesso decadente di un mondo soffocato dal vizio e costruito sull’ignoranza latente di chi lo popola. Regala cinque canzoni, cinque storie rese vive da un rock scarno e sanguigno che come una lama rivolta la realtà, seziona gli scarti e non risparmia gli avanzi.


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