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19 Maggio 2013 - Ennesima inaugurazione del parco archeologico di Leontinoi, SR - Speriamo di non rinunciare mai al dovere ed al piacere di dire cio’ che si pensa.

Premesso che una piena fruizione ed una seria valorizzazione dell’intero patrimonio archeologico locale, compresi i numerosi siti minori, ‘anche’ ai fini turistico-economici rappresentano a dir poco, oggi piu’ che mai, un’imprescindibile urgenza. Premesso anche che allo scopo economico andrebbe sempre affiancato e privilegiato quello ‘leggermente’ piu’ nobile della comprensione e dell’ascolto del territorio stesso da parte di chi lo abita, i giovani in primis .

di Redazione - lunedì 27 maggio 2013 - 5251 letture

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Speriamo di non rinunciare mai al dovere ed al piacere di dire cio’ che si pensa

Quello che risulta davvero inaccettabile e che assume i tratti dell’offesa e’ la collocazione temporale di un’inaugurazione (???) a pochi giorni dalle elezioni. Bisognerebbe avere vissuto sulla Luna per ignorare che in Sicilia, specie da noi, questa strana contestualizzazione temporale assume connotazione nettamente negativa e strumentale. I ‘furbi’ di turno, forse impegnati nella cucitura dei proclami da dispensare durante la pièce, avranno pensato che i cittadini non sapessero leggere quella infelice abbinata temporale. Film visto e rivisto, purtroppo, migliaia di volte.

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Discarica area archeologica

Quello che e’ grave non e’ in se la meschina passerella pre-elettorale (..ed anche ‘pre-piano di riordino’ del dipartimento BB CC AA..) ma e’ la vergognosa strumentalizzazione, che in questi casi assurge a stupro, della nostra memoria, del nostro passato, dell’essenza stessa di questo territorio che, purtroppo, rimane ancora gravemente inascoltato. Il DNA archeologico, a causa di politiche ignoranti, e’ rimasto confinato gravemente ai margini periferici dell’immaginario collettivo locale e riservato ai cosiddetti ’appassionati’. Mentre dovrebbe rappresentare il piano di qualsiasi discussione programmatica, il nuovo orizzonte di senso delle politiche locali, il baricentro vitale di un territorio. La stella polare per antonomasia per riorientare culturalmente e politicamente una comunità’ ed un luogo. Dopo aver lasciato agire indisturbati tombaroli che hanno svenduto le nostre radici ai 4 angoli del pianeta ed aver lasciato macerare cumuli di rifiuti per anni a mo’ di discarica abusiva a 10 metri esatti dall’ingresso della zona archeologica (..memoria e rifiuto, perfetta allegoria per rappresentare il livello d’interesse che rivolgiamo alle nostre origini..) e dopo gli innumerevoli proclami-incontri-proclami… ..questa finta inaugurazione equivale a qualcosa di molto grave, e’ un calpestare malvagiamente la dignità e lo spirito del luogo. E’ questione di dignità infatti. Durante l’evento un signore dalla bianca chioma affermava che chi la possiede non avrebbe mai celebrato un’inaugurazione a pochi giorni dalle amministrative. Come non essere d’accordo?

Ora… …tenendo a mente che uno dei pilastri della democrazia e’ l’informazione, si potrebbe anche parlare di qualche giornaletto locale al guinzaglio del politico di turno. Di quelli che dicono di voler informare ma che non vanno bene manco per avvolgere il pesce, che rimettono la loro dignità per qualche misero euro da raccattare sotto forma di pubblicità elettorale. Questi spesso non solo non riportano le notizie nella loro completezza ma incensano e magnificano stranamente gli operati delle varie amministrazioni distorcendo la realtà . E’ il caso di sedicenti giornalisti che dichiarano di aver visto oltre 600 persone all’inaugurazione. Evidentemente le due ore sotto il sole per l’attesa del politico regionale (..che ricordiamo, dopo aver tentato al senato e poi ancora come candidato Sindaco a Siracusa finalmente approda in una poltrona che lei stessa ha confermato presiedere un vero e proprio poltronificio regionale. Un carrozzone … insomma uno dei vari sottogoverni per silurati vari…) avranno offuscato la mente. Il pubblico, come si vede in foto, al netto di forze dell’ordine, camerieri, stampa, dipendenti dell’ente etc.. non superava il centinaio di persone. Questi pseudo- organi di stampa si rendono complici dello stato di cose. Ma fortunatamente oggi la comunicazione e’ cambiata e non c’e’ piu’ bisogno di loro.

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Discarica area archeologica bis

Poi… ...si potrebbe parlare di un Museo archeologico che costa, facendo rapide moltiplicazioni e attingendo a qualche dato sul web, non meno di 400 mila euro all’anno e che introita nel 2010 e nel 2011, al netto degli ingressi gratuiti, rispettivamente le mirabolanti cifre di 269 e 614 euro totali. Ma che il problema sia strutturale e che si tratti si insostenibilità finanziaria di un intero sistema non lo stiamo scoprendo certo noi e chiaramente la tessera lentinese va necessariamente inserita nel puzzle della gestione regionale dei beni culturali. E stiamo parlando di uno spaventoso buco nero in cui ogni anno gettiamo circa 67 milioni di euro per ricavarne appena 13. La domanda sorge spontanea: che lo teniamo aperto a fare? Per garantire stipendi lordi di oltre 80.000 ai dirigenti responsabili e gli emolumenti ai dipendenti-custodi? Al netto dei servizi amministrativi resi dall’ente che deve sovrintendere e alla luce di un scarsa tutela, salvaguardia e valorizzazione (parliamo di valorizzazione seria! ..non dei teatrini riservati agli amici di cui la cittadinanza e’ spesso ignara..) non e’ forse smisurato il rapporto spesa/ritorno dell’intero sistema? Nell’attesa... ...confidiamo veramente nel piano di riordino e, speriamo, di razionalizzazione delle aree, delle unita operative, dei dirigenti e dei servizi, avanzato dall’attuale assessore.

Si potrebbe ancora parlare di molto altro ma anche di quello che serve davvero a questo luogo. Di cio’ che e’ assolutamente necessario e che tanti ’politici’ ricchi di voti ma poveri di visioni non riescono proprio a vedere. Cioe’ un vero e proprio patto sociale con un orizzonte temporale non inferiore ai dieci anni che punti al riorientamento culturale di una comunità, quella del Leontinoi, con nuovi e definitivi obbiettivi sul piano della prospettiva economica; o dell’assoluta necessita’ di rendere “vivo” e soprattutto “amico” un Museo, per esempio, attraverso una programmazione seria di incontri con la città per tutte le fasce d’eta’ oppure integrando ed ospitando mostre itineranti, non necessariamente a carattere archeologico; o dell’esigenza, non solo da parte degli amministratori, di iniziare ad interpretare correttamente quella che e’ la vocazione naturale, il senso ed il significato stesso di un territorio, che e’ palesemente ’paesaggio archeologico’, per poter svilupparne una prospettiva che non tradisca la sua stessa natura e che anzi ne amplifichi la sua attrattivita’ scommettendo definitivamente sulla sua stessa vocazione. Tutto cio’ abbandonando per sempre quel mieloso ’pianto dei fondi’ e quell’ostinata ossessione della nuova cementificazione come unica fonte di benessere..

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Il taglio del nastro

Nelle more che qualcosa avvenga.... ci piacerebbe anche conoscere la posizione dei cosiddetti ’addetti ai lavori’, dei singoli cittadini, tecnici, appassionati, intellettuali, delle associazioni o degli archeologi, diretti interessati ma che raramente abbiamo ascoltato su problematiche come quelle trattate qui. Sembra proprio di non capire quali siano le volonta’ e le intenzioni degli abitanti. E non si sa nemmeno cosa dire ormai. Un mutismo culturale preoccupante . Il tempo passa ed assistiamo inerti ed inattivi a questi teatrini ad orologeria, con qualche piccola eccezione. Sembra che un’intera comunita’ si sia fossilizzata sulle sue sventure e sclerotizzata divenendo incapace di ricercare un nuovo futuro ed abbia scelto la strada peggiore, quella di non autodeterminarsi e di non decidere, delegando al tempo le responsabilità che non vuole assumersi. A questo luogo quindi non servono ancora errori o teatrini come quello di Domenica scorsa o perseverare nell’errore non riuscendo ancora oggi ad interrogarsi ed a riconoscersi allo specchio ed a comprendere chi sia, chi siamo.

Va aggiunto che se siamo in queste condizioni di sottovalorizzazione e di sventura economica e’ anche colpa di chi non rispetta il suo ruolo. Chi deve valorizzare e tutelare…., chi deve amministrare…., chi deve fare informazione, e movimenti, associazioni e singoli cittadini che devono vigilare e, accogliendo le urla di un territorio vandalizzato e annichilito che grida rispetto mentre ci indica chiaramente la direzione da seguire, manifestare sempre il proprio pensiero!

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I presenti

Che sia a voce o che sia con un lenzuolo ma senza cadere mai nel tranello della ‘rivoluzione da dietro la tastiera’.

Speriamo di non rinunciare mai al dovere ed al piacere di dire cio’ che si pensa.

Marco Saraceno


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