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1.000.000 di firme contro la legge sulla procreazione assistita

Raggiunte 1 milione di firme per il Referendum contro la legge sulla procreazione assistita. Un successo dei "trasversali" che unice Radicali e Sinistre.

di Redazione - giovedì 7 ottobre 2004 - 4864 letture

Un successo straordinario. In poche settimane, davvero poche, questo è il risultato raggiunto: 1 milione e 50 mila firme raccolte dai Radicali che chiedono di abrogare integralmente la legge sulla fecondazione assistita, 740.000 quelle raccolte per gli altri quesiti referendari contro la legge crudele. Giovedì pomeriggio le firme sono state depositate presso la Corte di Cassazione che ora ha un mese di tempo per controllarne la regolarità.

Un successo straordinario. Di quelle decine di migliaia di uomini e donne che sono andati a firmare ai tavoli, sparsi in tutta Italia, perché considerano i principi della laicità dello stato e del sostegno alla libertà di scelta delle persone, principi dirimenti sui quali si fonda non solo l’organizzazione sociale, ma anche il loro sacrosanto progetto esistenziale.

Un successo straordinario. Delle donne, di tutte le donne che hanno combattuto in Parlamento e nel Paese contro questa legge, che hanno organizzato la raccolta delle firme e che hanno firmato i referendum per respingere gli attacchi alla loro autodeterminazione e al loro diritto di decidere sulla maternità e sul corpo. Le donne sono state le vere, grandi protagoniste di questa battaglia di civiltà e la politica dovrà riconoscerlo. Dopo questa primo vittorioso passaggio referendario, si afferma una soggettività politica femminile autorevole e forte, determinata e capace di condurre battaglie in straordinaria sintonia con una opinione pubblica matura, laica, assolutamente consapevole. Un successo straordinario, che rende inevitabile che al tavolo programmatico della coalizione che si candida a governare i principi della laicità dello stato, del sostegno alla libertà di scelta delle persone, della liberta della ricerca scientifica, della autodeterminazione delle donne, siano riconosciuti come principi dirimenti sui quali fondare un progetto di società, alternativo a quello del centro destra, da offrire a questo Paese.

Un successo straordinario che impone ai tanti che cercano di rimediare ai danni di questa legge, non solo fra quelli che l’hanno votata, ma anche nel centro sinistra, di fare i conti con i quesiti referendari. Nessuna disponibilità a mediazioni al ribasso, pasticci, accordi sottobanco. Il vero potere negoziale in questa vicenda sta in capo a quelle centinaia di migliaia di firme. Ma una buona legge non può che essere riscritta di sana pianta.

Un successo straordinario. E’ stata una prima vittoria. Dopo il controllo sulla regolarità delle firme da parte della Cassazione, la Corte costituzionale si pronuncerà sulla ammissibilità dei referendum e partirà la campagna referendaria.

Una grande campagna di affermazione di valori, di diritti, di libertà, di recupero di cultura politica. Una campagna capillare, radicata nel territorio, che diffonda la più ampia presa di coscienza sulle ingiustizie di questa legge. Una campagna che aiuterà il Paese a crescere e a riconoscersi in quel principio di laicità che è l’unico luogo possibile garante della convivenza della differenze. Luogo, principio, spazio negato dalla legge crudele.

Katia Zanotti (Comitato promotore referendum)


Il pezzo di Katia Zanotti è stato pubblicato su www.aprileonline.info


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