Pubblicato mercoledì 17 febbraio 2010.
Dopo il successo di “W la mafia”, Aldo Rapè, torna a parlare dell’omertoso mostro che con i suoi tentacoli e l’abilità di un burattinaio s’impadronisce di uomini e cose fino a rubarne persino l’anima. Il suo nuovo spettacolo, Mutu, è sulla mafia, ma quella raccontata non è la mafia rappresentata attraverso oggetti e situazioni stereotipate: coppole, lupara sotto il braccio e immancabile paesaggio di fichidindia a fare da sfondo. La mafia è il mezzo, non il fine, è solo il pretesto da cui prende spunto la storia, ma non la esaurisce, perché il vero male che colpisce i due protagonisti è la solitudine, quel vuoto esistenziale che esiste tra le persone.
I due fratelli protagonisti, Rosario e Salvuccio, si rincontrano dopo quasi dieci anni nella casa in cui sono cresciuti. Sono vittime della solitudine ed entrambi hanno trovato rifugio in qualcosa. Salvuccio, prete timoroso, nella Chiesa, Rosario killer di professione, nella mafia. A livello orizzontale c’è lo scontro tra due grosse istituzioni che si basano sul silenzio degli associati. Ma già dopo poche battute, quella linea di confine tra due mondi apparentemente distanti e incompatibili, si assottiglia fino a scomparire.
Mutu vuole anche essere una forma di contestazione al teatro attuale , dove poco spazio viene dato alle realtà crescenti. E così i due attori, che testimoniano l’educazione alla legalità, hanno pensato bene di traslocare in condomini più accoglienti. Aldo Rapè e Nicola Vero non calcheranno la scena teatrale ma il salotto di casa.
MUTU
Scritto da Aldo Rapè
Con Aldo Rapè e Nicola Vero
Regia di Lauro Versari
Dal 17 al 21 e dal 24 al 28 febbraio
Casa d’Arte Stesicorea, Piazza Stesicoro 15
1 e 2 marzo
Scuola di recitazione di Lucia Sardo, Via Plebiscito 23
Contributo biglietto 10€
Per info e prevendita:
email: info@musae.eu
cell: 3283126972; 3405898694; 3333196922
Info e acquisto online: http://www.musae.eu