Il cartellone della stagione teatrale del Comunale di Trecastagni(CT)

Pubblicato giovedì 16 novembre 2006.

TEATRO COMUNALE DI TRECASTAGNI - STAGIONE DI PROSA 2006-2007 (Per ogni spettacolo sono previste due rappresentazioni, che avranno luogo sempre sabato alle ore 21 e domenica alle ore 17,30)

LA SIGNORINA GIULIA di August Strindberg regia di Armando Pugliese scene Andrea Taddei costumi Silvia Polidori musiche Germano Mazzocchetti coreografie Aurelio Gatti disegno luci Corrado Rea con Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Simonetta Graziano e con Chiara Antonelli, Gabriella Casati, Chiara Esposito, Salvatore Spagnolo coproduzione Teatro Stabile d’Abruzzo- Compagnia delle Indie Occidentali 2/3 dicembre 2006

LA CONCESSIONE DEL TELEFONO novità assoluta di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale dal romanzo di Andrea Camilleri regia Giuseppe Dipasquale scene di Antonio Fiorentino costumi di Angela Gallaro musiche di Massimiliano Pace luci di Franco Buzzanca con Francesco Paolantoni, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina Marcello Perracchio e Gian Paolo Poddighe Alessandra Costanzo, Pietro Montandon, Angelo Tosto Francesco Mirabella, Franz Cantalupo, Valeria Contadino, Angela Leontini, Giampaolo Romania, Sergio Seminara produzione Teatro Stabile di Catania 27/28 gennaio 2007

MIRACOLI E CANZONI two men show da un’idea di Giovanni Veronesi suoni e visioni di Alessandro Haber e Rocco Papaleo regia Giovanni Veronesi produzione Nuovo Teatro 10/11 febbraio 2007

VESTIRE GLI IGNUDI di Luigi Pirandello regia Giovanni Anfuso con Mariangela D’Abbraccio 17/18 febbraio 2007

UN GRANDE GRIDO D’AMORE di Josiane Balasko traduzione e adattamento David Norisco regia Maurizio Panici scene e costumi Aldo Buti con Pamela Villoresi, Pietro Longhi coproduzione Argot produzioni–Teatro Artigiano 3/4 marzo 2007

LA VEDOVA ALLEGRA musica di Franz Lehár libretto Victor Leòn e Leo Stein direttore d’orchestra Orlando Pulin regia e coreografie Serge Manguette costumi Eugenio Girardi con Umberto Scida e Elena D’Angelo Emil Alekperov, Angela Baviera, Armando Carini, Stefano Centore, Alessandro Di Masi, Rocco Magnoli, Mariateresa Nania, Serge Poggi, Milena Salardi, Giuseppe Sciuto produzione Compagnia Italiana di Operette 10/11 marzo 2007

SMEMORANDO la ballata del tempo ritrovato di e con Gianrico Tedeschi e Sveva Tedeschi, Gianfranco Candia regia Gianni Fenzi arrangiamenti e musiche originali U.T. Gandhi scene Milli costumi Stefano Nicolao esecuzione luci Fabrizio Tausani produzione a. Artisti Associati di Gorizia 17/18 marzo 2007

VUOTI A RENDERE di Maurizio Costanzo regia Giancarlo Zanetti scene Sebastiano Romano costumi Teresa Acone musiche Luciano Francisci con Valeria Valeri e Paolo Ferrari coproduzione Lux-T – C.O.T.E. Cooperativa Teatro per l’Europa 21/22 aprile 2007

COMUNICATO STAMPA

Grandi allestimenti e grandi protagonisti per la stagione del Comunale di Trecastagni, allestita dallo Stabile etneo in sinergia con l’amministrazione del centro pedemontano

Il ricco cartellone propone una variegata sequenza di otto titoli e vanta le presenze di Mariangela D’Abbraccio, Paolo Ferrari, Vanessa Gravina, Alessandro Haber, Pietro Longhi, Tuccio Musumeci, Francesco Paolantoni, Rocco Papaleo, Pippo Pattavina, Edoardo Siravo, Gianrico Tedeschi, Valeria Valeri, Pamela Villoresi e la Compagnia Italiana di Operette.

Grandi allestimenti e grandi protagonisti animeranno la nuova stagione di prosa del Teatro Comunale di Trecastagni, la quarta allestita dallo Stabile etneo in sinergia con l’Amministrazione municipale. Da quasi un lustro il comune pedemontano ha sancito con il TSC un’importante collaborazione, per garantire la qualità di un cartellone di ampio respiro che presenta da dicembre a maggio un’interessante sequenza di otto importanti produzioni: una carrellata di titoli volutamente diversi da quelli presenti nella programmazione catanese dello Stabile, per assicurare la stimolante presenza nel comprensorio di altri numerosi protagonisti della scena italiana.

«La convenzione stipulata tra l’ente teatrale e l’ente territoriale - sottolinea il direttore dello Stabile Orazio Torrisi - si è rivelata proficua espressione di un modello di collaborazione particolarmente efficace, da applicare su vasta scala e a largo raggio. È proprio attraverso il collegamento con gli enti locali che risulta più agevole porre in essere un’attività decentrata di considerevoli proporzioni e durata, offrendo ad un teatro pubblico lo strumento più valido per diffondere l’arte teatrale nel territorio».

Dai classici agli autori contemporanei, Trecastagni propone così un percorso affascinante che accredita una politica culturale mirata a valorizzare la vita artisticamente del comune e dell’hinterland. Per ciascun spettacolo sono previste due rappresentazioni, che cadono sempre di sabato (ore 21) e domenica (ore 17,30).

S’inaugura con un caposaldo del teatro europeo del Novecento, La signorina Giulia di August Strindberg (2 e 3 dicembre 2006), una coproduzione Teatro Stabile d’Abruzzo - Compagnia delle Indie Occidentali, regia di Arrmando Pugliese, scene Andrea Taddei, costumi Silvia Polidori, musiche Germano Mazzocchetti, coreografie Aurelio Gatti, disegno luci Corrado Rea; interpreti principali Vanessa Gravina, Edoardo Siravo insieme a Simonetta Graziano e ai danzatori Chiara Antonelli, Gabriella Casati, Chiara Esposito, Salvatore Spagnolo. Un po’ seduttrice, un po’ sedotta, la contessina Giulia cede al servo Jean, che pensa di approfittare della situazione per elevarsi socialmente. Ma la giovane, discendente dalla nobiltà guerriera, non può sopravvivere alla trasgressione, portando innato il senso dell’onore. Il dramma diviene così la rappresentazione della lotta cinica e spietata dei sessi, ma anche di due classi sociali: l’aristocrazia, esausta, destinata a soccombere proprio per la raffinatezza della propria sensibilità, e la classe dei paria, rozza e vile, ma carica di energia vitale e pronta a tutto per impossessarsi del potere. Seguirà un’importante produzione dello Stabile, presente in tournée nazionale nei più importanti palcoscenici della penisola, la novità assoluta La concessione del telefono (27 e 28 gennaio 2007), riduzione scenica di un romanzo di culto, operata dall’autore Andrea Camilleri insieme a Giuseppe Dipasquale, a sua volta artefice della regia. Antonio Fiorentino firma la scenografia, Angela Gallaro i costumi, Massimiliano Pace le musiche, Franco Buzzanca le musiche. Nei ruoli principali autentici beniamini del pubblico: Francesco Paolantoni, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, con Marcello Perracchio e Gian Paolo Poddighe, insieme a Alessandra Costanzo, Pietro Montandon, Angelo Tosto, e ancora Francesco Mirabella, Franz Cantalupo, Valeria Contadino, Angela Leontini, Giampaolo Romania, Sergio Seminara. La vicenda è ambientata nella Vigàta camilleriana, nel suo universo intriso di paradigmatica “sicilitudine”. Dal racconto scritto germoglia una commedia degli equivoci e degli imbrogli, che affonda profondamente nell’humus dell’isola, da secoli terra di contraddizioni. Il ridicolo equivoco che fa da motore alla vicenda è lo scambio tra due lettere dell’alfabeto. Pippo Genuardi inoltra una domanda al prefetto, denominandolo Parascianno anziché Marascianno. Da qui una storia articolata e paradossale, che coinvolge non solo la famiglia di Genuardi, ma gli apparati dello Stato e perfino la Chiesa e il mafioso del paese, nonché quanti capitano involontariamente sulla strada di Pippo, mosso solo dalla passione per la giovane suocera. La Vigàta dello scrittore agrigentino diventa così ancora una volta metafora di un modo di essere e ragionare le cose di Sicilia.

Altrettanto interessanti gli altri allestimenti in cartellone. Miracoli e canzoni (10 e 11 febbraio) è un two men show nato da un’idea di Giovanni Veronesi che cura anche la regia; protagonisti sono Alessandro Haber e Rocco Papaleo che firmano anche i suoni e le visioni. Dall’amore per la musica e dall’incredibile voglia di cantare di entrambi gli artisti, nasce uno spettacolo che assume l’unicità di un concerto e la fantasia del teatro. In coppia sprigionano in scena le proprie emozioni, attraverso un viaggio all’interno della loro memoria, della loro storia, della loro carriera. In un puzzle di canzoni, monologhi e dialoghi, ricordi e sensazioni, prende vita il percorso parallelo dei due artisti, che senza prendersi troppo sul serio raccontano se stessi, con leggerezza e un pizzico di poesia. Emerge così il rapporto personale con il teatro, i figli e tutti quei miracoli e quelle casualità che condizionano la vita.

Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello (17 e 18 febbraio), con Mariangela D’Abbraccio, per la regia di Giovanni Anfuso, è una commedia piena di suspence, ispirata all’autore dalle suggestioni accese in lui, al contempo, da un fatto di cronaca e da un racconto di Capuana. Domina qui il grande dilemma pirandelliano dell’individuo sospeso fra la Vita e la Forma. «Nessuno è ciò che appare e nessuno è in grado di apparire come vorrebbe». Il padre del teatro del Novecento scava negli abissi dell’anima, nelle pulsioni primigenie, così fatali ad Ersilia, collezionista di fallimenti. La donna tenta invano di strapparsi gli abiti convenzionali che l’ipocrita società borghese le cuce addosso. Un gioco crudele che fagocita e distrugge una personalità smarrita, alla disperata ricerca del proprio destino.

Un grande grido d’amore (3 e 4 marzo 2007) di Josiane Balasko, traduzione e adattamento di David Norisco, regia Maurizio Panici, scene e costumi di Aldo Buti; con Pamela Villoresi e Pietro Longhi. C’è nel testo un’aria di libertà assoluta, una voglia matta di giocare e di mettersi in gioco, di buttarsi e di amarsi. Gigì Ortega e Hugo Martial erano una coppia d’attori formidabile, che riempiva i teatri e mieteva successi. Amanti ideali nella scena come nella vita, i due hanno perso strada facendo le chiavi del successo fra separazioni e regolamenti di conti. L’agente di Hugo, davanti alla defezione improvvisa della nuova partner dell’attore, ha l’idea di riformare la mitica coppia, immaginando che l’avvenimento assicurerà pubblicità. La miscela che si viene a comporre alle prove è esplosiva. Teatro nel teatro della più bella specie, la commedia è di assoluto divertimento ma anche di grande intelligenza.

Il cartellone prevede ancora l’immancabile appuntamento con l’operetta, anzi con la più celebre tra esse, La vedova allegra (10 e 11 marzo), su musiche di Franz Lehàr e libretto di Victor Leòn e Leo Stein. La Compagnia Italiana di Operette propone un’esecuzione con orchestra dal vivo diretta dal maestro Orlando Pulin; regia e coreografie sono di Serge Sanguette, i costumi di Eugenio Girardi. Il numeroso cast annovera Umberto Scida e Elena D’Angelo insieme ad Emil Alekperov, Angela Baviera, Armando Carini, Stefano Centore, Alessandro Di Masi, Rocco Magnoli, Mariateresa Nania, Serge Poggi, Milena Salardi, Giuseppe Sciuto. Valzer e galop, czardas e polke si susseguono senza posa nella più celebre delle operette, incentrata sulle schermaglie tra due ex fidanzati, originari dell’immaginario stato del Pontevedro, che si ritrovano nella Parigi della Belle Epoque. Giovanissimi, erano stati divisi dall’aristocratica famiglia di lui, ostile all’unione con una povera borghese. Il bel conte Danilo, addetto d’ambasciata, passa ora le serate chez Maxim, conteso da dame e grisette. Ma la vera sorpresa è Anna, che la vita ha trasformato in un’affascinante vedova, ereditiera di oltre la metà della piccola nazione. L’ambasciata pontevedrina, per evitare la bancarotta, deve impedirle a tutti i costi di risposarsi con uno straniero. Ma per fortuna i due si amano ancora.

Il grande e inossidabile Gianrico Tedeschi è l’autore e il protagonista di Smemorando, la ballata del tempo ritrovato (17 e 18 marzo 2007); l’attore è affiancato in scena dalla figlia Sveva e da Gianfranco Candia; la regia è di Gianni Fenzi, scene di Milli, costumi di Stefano Nicolao. Depositario di un patrimonio raro per la sua ricchezza, Gianrico Tedeschi vuole restituire alla platea le emozioni che ha ricevuto durante il suo splendido percorso artistico; In una forma divertente, incalzante, suggestiva, vuole condividere una parte di ciò che ha acquisito, rovistando insieme agli spettatori il magazzino della sua memoria. Un omaggio al suo pubblico che avrà modo di percorrere un viaggio nel teatro del ‘900, una riflessione sulla Memoria appunto, intesa come identità, come storia, ricorrendo a poesie, monologhi, frammenti di commedie, aneddoti del mondo del teatro, gags, canzoni, documenti, memoriali di guerra.

Per finire Vuoti a rendere di Maurizio Costanzo (21 e 22 aprile 2007), regia di Giancarlo Zanetti, scene di Sebastiano Romano, costumi di Teresa Acone, musiche di Luciano Francisci; con Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Tra divertimento e malinconia, una coppia matura si concede un momento di riflessione alla fine della più lunga tappa della propria vita. Federico e Isabella vengono sfrattati dalla loro casa, quel tetto coniugale che li ha visti protagonisti per più di vent’anni. La tragedia, almeno per lui, è che a sfrattarlo è il figlio. Come “vuoti a rendere”, mamma e papà vengono spediti in campagna, luogo che più si addice alla “mezza età”, in cui i progetti futuri si riducono drasticamente. Il trasloco è la metafora del cambiamento di rotta, l’occasione per un bilancio di due coniugi stretti sempre e comunque da un affettuoso legame che li ha visti percorrere insieme i difficili sentieri della vita di coppia.

Come si vede, un cartellone variegato e completo, davvero da non perdere. Per informazioni rivolgersi al botteghino del Teatro Comunale di Trecastagni (tel. 095 7808772), dove è in corso la campagna abbonamenti.


TR



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